Per il suo futuro (molto prossimo), Federico Lai, ha in mente “un progetto ambizioso che mira a garantire salute e piacere della buona tavola”. Per realizzarlo, si è laureato in Scienza della Nutrizione e, lo scorso anno, in Biologia Sanitaria, della Nutrizione e dell’Ambiente (oggi Biologia Molecolare, Sanitaria e della Nutrizione), ha superato l’Esame di Stato e si è iscritto all’Albo Professionale dei Biologi. È chef e biologo nutrizionista e la sua missione è “rendere felici gli altri… attraverso una corretta e sana alimentazione”, of course!
Federico, per Linea Verde di Rai 1 hai cucinato e raccontato i piatti della tradizione sarda. Passione per l’italian food al cento per cento?
Al duecento per cento! La grande passione per la cucina e per l’alimentazione mi accompagna da quando ero bambino. Infatti, appena ho potuto, ho frequentato l’Istituto Alberghiero e, contemporaneamente, dall’età di quindici anni ho cominciato a lavorare durante le vacanze estive nelle cucine di ristoranti e alberghi. E così ho continuato a fare negli anni dell’Università sia durante l’estate, sia durante l’inverno, sempre studiando e lavorando.
Dopo il diploma hai lasciato la Sardegna per iscriverti alla triennale in Scienza della Nutrizione dell’Università di Urbino. Perché?
Perché la mia passione mi spingeva ad essere sempre più curioso e a volere spiegazioni sempre più complesse e, col passare del tempo, mi sono reso conto che avrei potuto acquisire conoscenze con basi scientifiche chiare e concrete solo proseguendo gli studi e iscrivendomi all’Università.
Ho cominciato a informarmi e la Professoressa Melis, mia docente delle superiori, mi ha consigliato l’Università di Urbino come posto ideale per studiare. Mi sono documentato e, in effetti, il corso di laurea in Scienza della Nutrizione sembrava proprio quello giusto per me. Ne ho parlato con mia madre che ha condiviso e incoraggiato subito la mia scelta. Lei è stata ed è la persona più importante della mia vita. Mi ha fatto superare le insicurezze e le paure della fase iniziale, e si è rivelata determinante: mi ha messo su un aereo e mi ha spedito a Urbino.
Viva la mamma!
Ringrazierò mia madre per sempre. In realtà ho avuto l’appoggio di tutta la famiglia, ma lei mi ha proprio motivato e spronato. Insomma, ha visto qualcosa in me che neanche io ancora vedevo e ha pensato che ce la potessi fare.
Sei entrato a far parte della comunità universitaria di Uniurb e dopo la laurea triennale hai deciso di frequentare anche la magistrale, è esatto?
Sì, mi sono iscritto prima alla triennale di Scienza della Nutrizione e poi alla magistrale in Biologia Sanitaria, della Nutrizione e dell’Ambiente perché volevo fare l’esame di stato, iscrivermi all’Albo professionale dei Biologi e al PF24: il percorso che consente l’acquisizione dei 24 crediti formativi e l’accesso ai concorsi per la Scuola secondaria di primo e secondo grado.
Oggi posso dire che il 3+2 mi ha dato la preparazione completa che cercavo!
3 punti di forza del corso di laurea triennale in Scienza della Nutrizione.
Sicuramente la grande preparazione di base che offre, soprattutto in relazione ad argomenti come la composizione chimica degli alimenti, le proprietà e il loro valore nutrizionale; i rischi legati alla contaminazione chimica e biologica degli alimenti; il metabolismo dell’uomo, insomma concetti che – ampliati durante la magistrale – sono fondamentali per un futuro biologo nutrizionista.
La grande professionalità dei docenti che ci hanno saputo coinvolgere, incuriosire e aiutare sempre!
Io li ho tartassati di domande perché dovevo sapere, sapere e ancora sapere! Mi rendo conto che spesso ho esagerato, ma loro non si sono mai dimostrati infastiditi dalla mia insistenza, sono sempre stati disponibili e mi hanno dato le risposte di cui avevo bisogno. Sono grandi motivatori, il loro obiettivo è farci crescere sia dal punto di vista formativo, sia dal punto di vista personale.
Il lavoro utilissimo che svolgiamo durante i laboratori, quando mettiamo in pratica le teorie che studiamo e che i professori insegnano a lezione. Io ad esempio, nell’ambito del laboratorio di Chimica Generale, ho anche avuto la possibilità di sperimentare e coniugare le conoscenze dell’Alberghiero con quelle scientifiche universitarie preparando un gelato molecolare all’azoto liquido! Un prodotto, più sano di quanto si possa pensare perché non richiede l’aggiunta di zuccheri raffinati o di sostanze addensanti, che poi ho realizzato diverse volte nei ristoranti e in altri contesti in cui ho lavorato.
3 suggerimenti per gli studenti e le studentesse che stanno per iscriversi o si sono appena immatricolati al tuo stesso corso di laurea triennale.
A chi è ancora nella fase dei mille dubbi, che non sa ancora se iscriversi o non iscriversi, suggerisco di pensare che l’Università è per tutti. Non importa da quale scuola superiore si provenga, bastano tenacia, determinazione e impegno per ottenere buoni risultati. Io sono felice del percorso che ho fatto partendo dalla formazione dell’Alberghiero, perché ho dimostrato, soprattutto a me stesso, che volere è davvero potere.
A chi ha un minimo di passione per il cibo e la nutrizione suggerisco di non scoraggiarsi difronte alle difficoltà, che sono fisiologiche in qualunque esperienza della vita. Quindi, consiglio di scacciare i dubbi che si possono presentare soprattutto all’inizio del percorso e di andare avanti perché la triennale e la magistrale insieme possono dare tante e grandi soddisfazioni.
Premetto che arrivati a Urbino è tutto facile. Spostarsi è semplicissimo perché le sedi dei corsi di laurea, delle segreterie, della mensa, ma anche i negozi, l’ufficio postale ecc. sono tutti vicini tra loro. Anche comunicare con il personale delle segreterie e ottenere le informazioni di cui si ha bisogno è facilissimo. O, almeno, questo è successo a me che sono arrivato da un’isola e a Urbino mi sono trovato subito a casa.
Se così non fosse, quello che posso consigliare è di rivolgersi ai tutor del corso di laurea, cioè a studenti iscritti al secondo o terzo anno, che conoscono bene la città e l’Università e sono un aiuto validissimo per l’inserimento iniziale. Lo so perché diversi miei amici hanno svolto l’attività di tutorato descrivendola come un servizio molto utile e apprezzato dalle matricole.
Ne ho un altro. Anche se siamo fuori tempo, consiglio a chi può beneficiarne di presentare la domanda per usufruire della borsa di studio e ottenere vitto e alloggio gratuiti. Vivere ai Collegi universitari di Urbino è un’avventura indimenticabile.
Esperienze di studio all’estero?
No. Però, durante il secondo anno della triennale ho lavorato per quattro mesi a Parigi in un ristorante rinomato, e quello è stato il mio Erasmus non-Erasmus. Lo chef Gabriele Piga mi ha contattato e sono partito.
Ogni giorno percorrevo circa dieci chilometri per raggiungere il ristorante e tornare a casa, e durante questo lungo tragitto sai cosa facevo? Mettevo le cuffie e ascoltavo le lezioni di Biologia Animale che avevo registrato! Di Parigi ho visto pochissimo perché lavoravo e studiavo, anche di notte.
La cosa che ricordo meglio di quell’esperienza è il volo di ritorno Parigi-Bologna, il viaggio in treno per Pesaro, l’autobus per Urbino e la corsa verso il palazzo dell’Università in cui avrei dovuto sostenere l’esame. Risultato? Un 30 che ricorderò per sempre!
Stai trasformando la tua passione in una professione?
Ci sto provando! Le premesse ci sono tutte. Sto iniziando una collaborazione con l’Istituto Alberghiero in cui mi sono diplomato. Mi è stata, infatti, assegnata la docenza di un laboratorio di Tecniche di Trasformazione Agroalimentare. Sono felicissimo di tornare nella mia scuola, è una grande soddisfazione!
L’obiettivo è propormi sul mercato del lavoro come nuova figura professionale, che sia chef e anche biologo nutrizionista. Credo, infatti, che una corretta e sana alimentazione sia correlata a un corretto modo di preparare gli alimenti e di cucinarli.
Mi piacerebbe creare una struttura ricettiva orientata al benessere della persona, in cui poter lavorare come Biologo nutrizionista – consigliando ai pazienti anche come cucinare gli alimenti – e come chef per applicare le conoscenze del biologo nutrizionista in cucina. In questo modo potrei usare tecniche di cottura salutari che rendano i principi nutritivi degli alimenti più assimilabili e “biodisponibili” per far sì che apportino reali benefici per l’organismo.
Sicuramente è un progetto ambizioso che mira a garantire salute e piacere della buona tavola, per rendere felici gli altri. Ci vorrà del tempo per realizzarlo, ma ci sto lavorando. Lo scorso 10 maggio, con la mia fidanzata Aurora Fois – anche lei laureata a Urbino ma in Marketing e Comunicazione per le Aziende – abbiamo partecipato al concorso Ryla 2019 (Rotary Youth Leadership Awards) e vinto il primo premio per aver presentato una startup innovativa legata proprio a una nuova tecnica di cottura degli alimenti. Un altro passo verso la meta!
Hai detto che vivere ai Collegi è stata un’avventura indimenticabile. Cosa ha significato per te vincere la borsa di studio?
Ha significato una grande responsabilità perché sapevo di dover fare un percorso lineare e di grande impegno per riconfermare la borsa ogni anno e assicurarmi il vitto, l’alloggio e i servizi. Servizi che hanno sempre funzionato; ovvio, tutto è migliorabile, diciamo che mi sono concentrato molto sull’obiettivo formativo che volevo raggiungere più che sulle comodità che c’erano o che mancavano. Ho preso tutto quello che di positivo i Collegi universitari potevano offrirmi e sono andato avanti.
Ho vissuto in questo posto davvero unico, avendo a disposizione biblioteca, mensa, aule studio, spazi ricreativi interni ed esterni immersi nel verde di un paesaggio bellissimo.
Tutti spazi in cui potevo confrontarmi ogni giorno sia con studenti del mio stesso corso di laurea, sia con persone iscritte a corsi di altre aree disciplinari, provenienti dal nord e dal sud dell’Italia e del mondo e imparare cose nuove.
Non sai quante amicizie mi ha regalato quel posto! Ma in generale a Urbino si creano legami forti che restano vivi nonostante la distanza e il tempo. Un esempio è il mio carissimo amico Evan che ho conosciuto negli anni della triennale, durante il suo Erasmus ad Urbino. Non ci vedevamo da quattro anni, quando è partito da New York ed è arrivato, a gran sorpresa, a Urbino per festeggiare con me la mia laurea magistrale! Amicizie vere, solide e uniche, questo offre Urbino!
Come ti piace ricordare Urbino?
Urbino non la voglio solo ricordare voglio tornarci di tanto in tanto e riviverla perché per me è una seconda casa. L’Università e la città trasformano e migliorano la vita delle persone, tant’è che mia sorella Angelica si è iscritta da poco al corso di laurea in… Scienza della Nutrizione!