Il corso di laurea in Scienze Biologiche festeggia i suoi primi cinquant’anni e noi lo “rispieghiamo” insieme al Professor Ferdinando Mannello, Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica e Referente del corso, e a Chiara Della Franca, laureata triennale e magistrale oggi Dottoranda Uniurb. Un’anticipazione? Si tratta di una triennale che unisce l’attività teorica e l’acquisizione delle nozioni scientifiche di base a un’attività didattica pratica che introduce alla sperimentazione e alla ricerca.

Ricordiamo ai lettori interessati che il corso è ad accesso libero: non prevede test di ammissione e può accogliere 200 studenti e studentesse.
Ricordiamo anche che giovedì 28 settembre alle 10.00,  sarà possibile partecipare all’evento che celebra l’anniversario del corso in presenza, nell’Aula Magna di Palazzo Battiferri in via Saffi 42, o seguendo la diretta streaming sul canale www.uniurb.it/live

 

Il Professor Ferdinando Mannello

Professor Mannello, la triennale in Scienze Biologiche è un corso di laurea…?

Molto valido, che arricchisce culturalmente e professionalmente. Infatti, dopo un primo anno di base, Scienze Biologiche è l’unico corso di laurea che permette alle matricole di acquisire e sviluppare metodi e abilità critiche, offrendo la possibilità di due curricula, uno biosanitario-molecolare e l’altro ambientale-naturalistico, che permettono la formazione di figure professionali che operano in settori in grande espansione, di notevole impatto sociale e fortemente integrati nel territorio, regionale e nazionale.

 

La dimensione ottimale di 200 matricole, con accesso diretto senza test di ingresso, permette a studentesse e studenti – con il costante ausilio e disponibilità di tutor studenteschi e accademici e del personale tecnico-amministrativo – di ottimizzare l’apprendimento didattico e di laboratorio, di familiarizzare con la gestione del carico di studio, e di affrontare al meglio il tirocinio professionale e gli stage intra ed extra-ateneo, e di favorire, infine, anche le esperienze didattico-laboratoristiche all’estero tramite gli accordi del progetto Erasmus con molti Atenei europei.

“Rispieghiamo” anche qual è la scintilla che accende la buona relazione tra i docenti e gli allievi del corso?

La scintilla è sicuramente la qualità del rapporto studente-docente, storicamente integrato in una realtà di città-campus, dove passato e futuro si incontrano. Urbino, infatti, oltre essere patrimonio Unesco, è una città che fornisce la percezione di vivere in un ambiente ideale lo svago e gli studi, favorendo un rapporto ottimale di integrazione e partecipazione tra studentesse, studenti e docenti.

 

Parliamo quindi delle migliori condizioni di simbiosi in un campus a cielo aperto, che favorisce lo studio, la didattica e la ricerca, in nuovi laboratori e in un nuovo campus scientifico, tecnologicamente all’avanguardia, che agevola l’acquisizione di professionalità proprio attraverso l’offerta di competenze professionali.

 

Le studentesse e gli studenti si sentono così parte attiva di scambi culturali, guidati e assistiti da tutor, dal personale docente e tecnico-amministrativo nell’orientamento e nelle scelte durante lo svolgimento di tutto il percorso degli studi pre-laurea ma anche post-laurea, supportati sia nella scelta dei percorsi formativi magistrali, sia nell’ingresso in ambienti lavorativi e di attività di ricerca.

Il 28 settembre Uniurb festeggerà il 50° anniversario del corso di laurea di cui è referente, qual è il bilancio di questo tempo lungo?

Sicuramente positivo. Infatti, da oltre cinquant’anni Uniurb si impegna nella formazione culturale e professionale della figura del Biologo – come dicevo prima – sia in ambito biosanitario-molecolare, sia nel settore naturalistico-ambientale. Oltre il 90% delle studentesse e degli studenti ha apprezzato con molta soddisfazione l’intero corso di studio – cito i dati AlmaLaurea – e gli oltre 1.700 laureati Biologi nella storia del nostro corso di laurea ne testimoniano la grande valenza culturale e professionale, con numerosi laureati di eccellenza e oltre 1.100 abilitati all’esame di stato per l’iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi.

 

In questi cinquant’anni Uniurb, permeata delle meraviglie rinascimentali della città, si è arricchita di tecnologie scientificamente all’avanguardia, mai stravolgendo ma plasmando la propria realtà accademica e Urbino in una città-campus ideale per lo studio e la ricerca. Fin dagli anni ’70, noi allora studenti e ora docenti, abbiamo mantenuto lo spirito originario della formazione culturale e professionale, incrementandolo nel corso degli anni con l’unico desiderio e obiettivo di consegnare alle generazioni future di studentesse e studenti del corso di laurea in Scienze Biologiche nuove potenzialità professionali su solide basi culturali biologiche. Contestualmente, abbiamo garantito sempre più la qualità del rapporto studente-docente, partecipando attivamente come guide e non solo docenti, alla realizzazione del sogno di fare della ricerca biologica il lavoro della vita.

Chiara Della Franca

Chiara, perché hai scelto di studiare Scienze Biologiche a Urbino?

Ho scelto l’Università di Urbino perché facendo ricerca in rete, nei vari forum online in cui ci si confrontava sui diversi Atenei italiani, mi hanno colpito molto la definizione “città a misura di studente” che ricorreva di frequente, e la descrizione del rapporto di vicinanza tra i docenti e gli studenti. Volevo vivere in un ambiente familiare e così è stato. Familiare e assolutamente considerevole per la qualità dell’insegnamento che offre.

 

Durante i primi tre anni di Università sono sicura di essermi arricchita culturalmente ad ogni lezione, sia per la preparazione dei docenti che ho incontrato, sia per la passione che mi hanno trasmesso in aula e durante i laboratori. Grazie alle attività laboratoriali posso dire di aver acquisito conoscenze non solo teoriche, ma anche pratiche che mi hanno permesso poi di affrontare con sicurezza il percorso di studi successivo. Dopo la triennale mi sono, infatti, iscritta alla magistrale in Biologia Molecolare, Sanitaria e della Nutrizione e, sempre qui a Urbino, acquisito il secondo titolo, ho partecipato al bando e vinto il dottorato di ricerca in Biomolecular and health science.

 

Lo dico con convinzione: in Uniurb e in città si vive e si studia bene, e si ha l’opportunità di dare continuità alla propria formazione avendo a disposizione due diverse magistrali alle quali poter accedere direttamente dopo la triennale: Biologia della nutrizione e Biotecnologie mediche per la diagnostica e la terapia. Per me è stata una grande fortuna non dovermi spostare in altri Atenei per continuare a studiare: non ho perso tempo, non ho dovuto cambiare metodo di studio e sono sempre entrata in relazione con professori all’altezza della propria “missione”.

In effetti, hai più volte fatto riferimento ai docenti.

Il riferimento a loro è inevitabile. Come ho già detto, con i docenti mi sono trovata veramente benissimo. Durante i cinque anni di studio non mi sono mai trovata nelle condizioni di non poter avere un confronto diretto con la professoressa o il professore, o di sostenere un esame senza aver ricevuto una preparazione adeguata, oppure senza conoscere i modi in cui il docente avrebbe affrontato l’esame stesso. Tra noi c’è sempre stato un dialogo fitto e costante, e anche gli esami si sono svolti ogni volta senza sorprese: in maniera coerente rispetto all’insegnamento impartito.

 

Ho trovato le lezioni sempre molto coinvolgenti, tutti avevamo la possibilità di fare molte domande e di contattare il docente durante e in momenti successivi alla lezione, ricevendo sempre attenzione e ascolto. Direi che non esiste una distanza marcata tra gli studenti e i professori del corso, ma un rapporto di stima e fiducia reciproca.

Cinque suggerimenti alle studentesse e agli studenti che stanno per iscriversi al corso di laurea in Scienze Biologiche.

Scienze Biologiche è un corso di studi che apre la strada a molte opportunità formative e lavorative, quindi agli studenti che stanno per iscriversi suggerisco di provare a individuare un obiettivo preciso da raggiungere. In questo modo, proprio la scelta consapevole consentirà loro di studiare con più impegno e di ottenere risultati gratificanti.

 

Suggerisco inoltre di seguire tutte le lezioni, anche se non sono obbligatorie. Questo perché i docenti spiegano in maniera meticolosa tutto ciò che poi esigono sapere durante gli esami, quindi prendendo appunti in maniera precisa e con continuità durante le lezioni si acquisisce una preparazione fondamentale che si deve poi solo approfondire, anche sulla base delle proprie curiosità personali.

 

Consiglio di provare a superare tutti gli esami della sessione di cui si sono appena seguite le lezioni, perché la memoria recente di ciò che si è appreso aiuta senza dubbio a sostenere la prova con più padronanza della materia e con maggiore serenità.

 

L’altra raccomandazione è di seguire i laboratori che il corso offre a prescindere dall’obbligatorietà degli stessi. Anche se solo “consigliate” le attività pratiche sono fondamentali perché permettono di esercitarsi, di prendere confidenza con gli strumenti e con la concretezza del lavoro futuro.

 

Ultimo suggerimento: aprirsi al dialogo con gli altri senza timore. Io sono arrivata a Urbino che non conoscevo nessuno, e seguire le lezioni mi ha aiutato tantissimo perché fin dai primi giorni ho fatto amicizia con molti altri studenti e studentesse del corso, e da subito mi sono sentita a casa. Condividere le emozioni degli anni vissuti in Università ha sicuramente arricchito il mio percorso. Sì, a Urbino ho stretto legami che sicuramente porterò con me per tutta la vita.

 

 

 

Pin It on Pinterest

Share This