Alessandra Gori è tra i 100 vincitori del premio di studio che Uniurb ogni anno assegna alle studentesse e agli studenti che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di crediti formativi e di votazione media.
Tre anni fa si è iscritta al corso di laurea triennale in Scienze Giuridiche per la Consulenza del Lavoro e la Sicurezza Pubblica, scegliendo di conciliare famiglia, lavoro e studio. Un’impresa che sta realizzando con grande impegno grazie a “un percorso di studio ben strutturato ed efficace e al sostegno degli insegnanti, del tutor e dei compagni di corso”.

 

Alessandra, perché hai scelto di iscriverti al corso di laurea in Scienze Giuridiche per la Consulenza del Lavoro e la Sicurezza Pubblica e Privata di Uniurb?

Principalmente per tre aspetti: perché l’Università di Urbino è una Università pubblica, di grande prestigio accademico e dalla sua fondazione, nel 1506, ha la facoltà di addottorare in legge. Considera, inoltre, che la scelta di iscrivermi a questa triennale si è realizzata non dopo il percorso scolastico tradizionale ma a cinquant’anni, con una condizione lavorativa e familiare compiuta che, inevitabilmente, ha dovuto trovare un equilibrio dentro il percorso di studi.

 

Non potendo frequentare il corso in aula, perché già impegnata in un’attività professionale, ho scelto di iscrivermi in modalità e-learning.
Pensando al sacrificio, che immaginavo sarebbe stato grande, valeva la pena scegliere una Università pubblica e nota per il valore e la serietà dell’insegnamento.

Quali sono i punti di forza di questa triennale?

Sicuramente la qualità del corpo docente e di un’offerta formativa integrata da attività seminariali e iniziative pubbliche, che sommano valore aggiunto e consentono agli studenti un apprendimento di ottimo livello. Attraverso la piattaforma e-learning, gli insegnanti svolgono lezioni ad hoc che seguiamo in diretta, in orario serale o preserale, dimostrando sempre una grandissima disponibilità. Caricano, infatti, il materiale didattico integrativo, guidandoci e aiutandoci ad approfondire lo studio.

 

Inoltre, attraverso la stanza virtuale e condivisa del forum rispondono alle nostre domande, sciolgono i nostri dubbi e creano un contatto frequente – con noi singolarmente e con noi collettivamente – che ci permette di arricchire conoscenze e competenze e di conseguire la stessa preparazione degli studenti frequentanti. Anche noi, del resto, all’inizio delle lezioni facciamo in modo di incontrare gli insegnanti in presenza così da costruire un legame diretto con loro.

 

Un altro punto di forza riguarda il personale amministrativo, tecnico e ausiliario senza il quale, in quest’ultimo anno e mezzo condizionato dalla pandemia, non avremmo potuto continuare a studiare.

I docenti sono l’argomento ricorrente della nostra chiacchierata!

Ma sì, perché sono straordinari. Scorrendo l’elenco degli insegnamenti del mio corso, sul sito di Ateneo, si scorre anche quello dei nomi dei docenti – che sono gli stessi del percorso in presenzatutti professionisti della giurisprudenza italiana, con i quali abbiamo il privilegio di formarci. E di questo, spero, che le matricole e i giovani studenti frequentanti abbiano piena consapevolezza.

 

Riprendo un pensiero di Carlo Bo per dire che ho incontrato una Università e un corpo docente con “un carattere laico” nel senso più alto del termine, dove il confronto docente-studente è possibile, è frequente, è collettivo ma anche individuale, è libero, è critico e dove il colloquio è considerato “come primo e ultimo strumento di vita”.

Il rapporto con i compagni di corso?

È un rapporto fondamentale che consiglio di ricercare e coltivare perché è occasione di sostegno reciproco, di confronto e a volte anche di conforto, è stimolo a dare continuità agli studi perché da studenti lavoratori, inutile negarlo, l’obiettivo della laurea è una meta più difficile, ma comunque possibile.

 

Io e i miei compagni di corso ci stiamo muovendo come “comunità”. Ci aiutiamo nello studio e nello svolgimento pratico della vita universitaria, e teniamo talmente tanto ad essere parte attiva e a stare dentro la vita dell’Ateneo che abbiamo eletto un nostro rappresentante nelle Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti. A questa partecipazione, devo dire, ci hanno sollecitato, ancora una volta, i docenti.

Suggerimenti a chi si iscrive al tuo corso di laurea?

Da studentessa lavoratrice mi sento di suggerire di compilare il piano studi seguendo le proprie aspirazioni, attitudini e obiettivi, senza lasciarsi condizionare dalla possibilità o meno di seguire il corso a distanza. Consiglio, inoltre, di cercare subito un confronto con il docente per meglio orientare lo studio. Infine, di creare un contatto con gli studenti frequentanti e non, per avere continue informazioni sullo svolgimento e sui contenuti delle lezioni e delle prove d’esame. In questo modo, anche a distanza e da studenti lavoratori, ci si potrà sentire pienamente con i piedi e la testa nell’Ateneo di Urbino.

Al momento dell’iscrizione quali sono state le tue aspettative formative e professionali?

All’inizio l’aspettativa è stata quella di una sorta di riscatto. Funziona così per gli studenti lavoratori. Ti dici: “non ho potuto iscrivermi e laurearmi dopo il diploma, lo faccio adesso”. Inoltre, il percorso di studio è coerente rispetto al lavoro che svolgi per cui porta valore aggiunto alla tua professione. In realtà, più studi, più cambi. Di questo mi accorgo anche confrontandomi con i colleghi. La conoscenza ci aiuta a crescere e apre nuove strade, che molti di noi stanno valutando per orientarsi verso occasioni di lavoro diverse.

Affronti questo percorso di studio con grande impegno. Cosa ha significato per te vincere il premio Studenti Meritevoli Uniurb?

Nell’attestato di merito c’è la volontà, l’impegno, lo studio, le mie notti in bianco, c’è tutta la fatica e il mio sforzo fisico, però riconosco che da sola non ce l’avrei fatta. Questo premio è mio, ma è anche dell’Università di Urbino che ha organizzato un percorso di studio ben strutturato ed efficace.
È un risultato collettivo che si deve anche all’impegno e al sostegno degli insegnanti, del tutor e dei miei compagni di corso.

 

Considerata la mia esperienza e quella degli studenti, anche frequentanti, che ho conosciuto, posso dire che Uniurb non fa sconti e non regala niente a nessuno al momento dell’esame, tantomeno agli studenti lavoratori, però crea le condizioni per formare in maniera eccellente le studentesse e gli studenti che vogliano impiegare la propria buona volontà e le proprie forze per raggiungere il traguardo della laurea.

 

 

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