In costante dialogo con le imprese regionali, il corso di laurea in Scienze Giuridiche per la Consulenza del Lavoro e la Sicurezza Pubblica e Privata ha come obiettivo primario l’inserimento lavorativo e la crescita professionale dei laureati Uniurb nel sistema produttivo del territorio e del Paese. Agli studenti già occupati la triennale offre, infatti, una modalità formativa mista, che prevede l’erogazione dei due terzi degli insegnamenti e delle attività didattiche integrative di carattere più professionalizzante in presenza e in streaming, attraverso la piattaforma Moodle E-learning di Ateneo.
Ne parlano in un’intervista doppia: Sandro Notari, docente di Storia del Diritto Medievale e Moderno, ed Eleonora Stramigioli, studentessa iscritta al secondo anno di questo percorso formativo.

Ricordiamo ai lettori interessati che il prossimo Open Day dedicato al corso si svolgerà a Urbino il 31 agosto 2023. Per conoscere i dettagli dell’evento e prenotare il posto in aula cliccare qui.

 

Il Professor Sandro Notari

Professor Notari, “rispieghiamo” per quali caratteristiche si distingue il corso di laurea triennale in Scienze Giuridiche per la Consulenza del Lavoro e la Sicurezza Pubblica e Privata?

La prima caratteristica cui possiamo riferirci è la formazione di tipo professionalizzante che il corso di laurea in Scienze Giuridiche per la Consulenza del Lavoro e la Sicurezza Pubblica e Privata privilegia. Chi sceglie questo percorso, infatti, ha interesse ad acquisire le competenze di un giurista così da poter dare – già dopo tre anni di studio – il proprio contributo a imprese del settore economico. Di conseguenza, oltre alla classica lezione frontale, allo stage e al tirocinio formativo, il piano degli studi prevede una serie di laboratori specifici, svolti in scambio e in dialogo con le imprese locali, che hanno l’obiettivo di facilitare l’ingresso diretto dei laureati nel mercato del lavoro.

 

Anche il progetto A lezione con le imprese parte dallo stesso presupposto: porta manager e professionisti nelle aule dell’Università per lezioni e seminari, e prevede per gli studenti visite guidate presso aziende del territorio per porre i nostri ragazzi in diretto contatto con le realtà imprenditoriali che li vedranno in futuro protagonisti. Diverse sono, inoltre, le modalità innovative di insegnamento attraverso le quali si svolgono le lezioni. Facendo riferimento ad esperienze personali, per esempio, posso dire di aver organizzato una serie di flipped classroom, la cosiddetta didattica capovolta, nella quale l’intera classe si mette in gioco collaborando e conducendo la lezione, ovviamente sotto la guida dell’insegnante.

 

Tengo anche a precisare che una volta acquisito il titolo triennale lo studente può proseguire i suoi studi iscrivendosi al corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, con riconoscimento dei crediti formativi maturati nel corso dell’esperienza triennale.

Un aggettivo per definire la connessione che si stabilisce tra i docenti e gli studenti del corso.

Speciale. Tra i professori e gli allievi si instaura uno speciale rapporto lungo l’intero arco triennale del percorso formativo. Le lezioni, durante le quali questa relazione prende avvio, si svolgono all’interno del Dipartimento di Giurisprudenza, ma le occasioni di incontro tra gli studenti e tra studenti e insegnanti sono molteplici: dalla mensa, ai collegi, ai luoghi aperti nei quali ci si può incontrare.  A Urbino, infatti, le occasioni di scambio e di confronto sono frequenti e non solo tra giovani iscritti allo stesso corso di laurea, ma anche tra studenti di Dipartimenti e corsi diversi, e questo rappresenta un grande arricchimento dal punto di vista dei rapporti intersoggettivi e anche culturale rispetto agli Atenei delle grandi aree urbane e metropolitane.

 

Per quel che riguarda più nello specifico il nostro corso di laurea, va detto che proprio il numero ridotto di persone che frequentano le lezioni favorisce la diversa consuetudine tra i docenti e gli studenti in una sorta di campus universitario integrato con la città, nel quale i vari edifici dell’Ateneo dove si svolge la vita studentesca sono parte essenziale del grande sipario architettonico della città di Urbino.

Il corso prevede anche una modalità didattica mista che eroga i due terzi degli insegnamenti online, è esatto?

Sì. Per gli iscritti che non sono necessariamente nella classica età scolare e che vogliono riprendere gli studi, ma sono impegnati nel mondo del lavoro o che per varie ragioni non possono frequentare le lezioni in aula il nostro corso di laurea prevede un percorso alternativo svolto per una parte in e-learning. Ciò vuol dire che studentesse e studenti avranno a disposizione, per due terzi degli insegnamenti, una piattaforma online, dove incontreranno il docente tramite chat, potranno ricevere materiale supplementare, anche in forma di video o audiovisivi, insomma godranno di una guida il più possibile personalizzata allo studio.

 

E non è tutto, perché oltre a ciò, è prevista anche la possibilità di seguire direttamente in streaming – cioè da remoto – alcune lezioni afferenti al restante terzo degli insegnamenti.
Ed è significativo evidenziare che si tratta di un percorso molto richiesto, erogato da un’istituzione statale, che abbiamo intenzione di implementare nel corso degli anni a venire in quanto risponde alle necessità di una certa fascia della popolazione studentesca. Tutto ciò avendo cura di garantire agli iscritti la stessa qualità della formazione e il riconoscimento delle stesse competenze offerte nel percorso in presenza.

Eleonora Stramigioli

Eleonora, perché hai deciso di iscriverti al corso di laurea in Scienze Giuridiche per la Consulenza del Lavoro e la Sicurezza Pubblica e Privata?

Mi sono iscritta a questo corso di laurea perché sono impiegata in uno studio commerciale e nell’ambito di questa attività mi piacerebbe svolgere la professione di consulente del lavoro. Essendo occupata per gran parte della giornata in ufficio, ho scelto la modalità formativa online e devo dire che questo percorso anche durante la gravidanza mi è stato molto utile, e continua ad esserlo adesso che mi prendo cura di mia figlia e non ho proprio il tempo di spostarmi in un’altra città per seguire le lezioni.

 

A consigliarmi l’iscrizione a Urbino è stata mia cugina che qualche anno fa ha fatto la stessa esperienza fino alla laurea. All’inizio ero un po’ timorosa perché alle superiori avevo fatto la Scuola d’Arte, ma ho capito quasi subito che nonostante fossi a digiuno di Diritto non avevo difficoltà a comprendere le varie materie. E questo grazie ai professori che riescono a spiegare in modo chiaro e semplice concetti e argomenti che non lo sono affatto.

 

In generale, secondo me è utile anche che dopo il primo anno il corso si divida in due diversi percorsi e che gli studenti possano scegliere di specializzarsi nel settore della “Prevenzione e sicurezza pubblica e privata” o della “Consulenza del lavoro e sicurezza dei lavoratori”. Avendo optato per quest’ultimo, dopo la laurea parteciperò all’esame di stato che mi abiliterà alla professione.

Mi racconti come si svolge il percorso di studio in modalità mista?

Sì. Le lezioni dei due terzi delle materie si svolgono online su Zoom, di solito dalle 18.00 alle 20.00: un orario molto comodo per chi lavora. La professoressa o il professore spiega in diretta e noi possiamo interagire e fare domande proprio come se fossimo in presenza. Una cosa per me molto utile è avere a disposizione la registrazione della lezione, perché riascoltandola aiuta a prendere confidenza con gli argomenti e a fissarli meglio nella memoria. Se poi capita di non poter seguire in tempo reale, nell’orario stabilito, abbiamo la possibilità di recuperare e di non rimanere indietro nello studio. Per gli stessi motivi sono attivi dei forum che ci permettono di comunicare con il docente, esporre i nostri dubbi e chiedere ulteriori chiarimenti.

 

Gli insegnamenti che non sono fruibili in modalità e-learning non hanno l’obbligo di frequenza, quindi possiamo preparare i singoli esami da casa, grazie anche ai consigli degli studenti che frequentano con i quali siamo in contatto, e grazie soprattutto ai professori che possiamo contattare via mail e che in tempi molto brevi rispondono alle nostre richieste, dandoci tutte le informazioni e le spiegazioni che ci aiutano a superare degli ostacoli e a studiare meglio.

 

Ovviamente gli esami li sosteniamo in presenza e in quei giorni venire a Urbino è bellissimo anche se dura poco. Il prossimo anno verrò più spesso e userò i permessi studio per seguire di persona seminari e laboratori con esperti della materia, anche esterni, che l’Università invita in aula. Sono veramente tante le esperienze pratiche da poter fare e non voglio rinunciarci.

Che tipo di rapporto si costruisce con i docenti in questa doppia interazione, virtuale e reale?

Mi sento di dire che in questo corso tutto ciò che è virtuale è anche molto reale. Compreso il rapporto con i docenti, nonostante la distanza e il computer che si trova tra noi. I professori ci conoscono, ci chiamano per nome, ci ascoltano e supportano, e quando arriviamo a Urbino per fare gli esami e li incontriamo di persona ci trattano come trattano i compagni di corso che seguono in aula.

 

Potrei fare moltissimi esempi, ne faccio solo uno: la Professoressa Piera Campanella durante le lezioni online interagiva molto con tutta la classe. Io ho seguito anche i laboratori in e-learning con lei, e quando ho fatto l’esame a Urbino sapeva esattamente chi fossi, mi ha chiesto della mia bambina, insomma conosceva me e la mia storia e questo è un fatto per niente scontato, che dice molte cose sull’empatia dei nostri docenti.

 

 

Pin It on Pinterest

Share This