SCUOLA SCIENZE MOTORIE

 

“Chi è interessato a Scienze delle attività motorie e sportive farà bene ad andare a Urbino” a suggerirlo è Aurelio Magistà in un articolo di Repubblica dello scorso 24 luglio. Ebbene sì. Nella hit parade delle università, confezionata dal Censis per il 2015-2016, svetta l’Ateneo di Urbino Carlo Bo. La didattica della Scuola di Scienze Motorie è di fatto un’eccellenza nazionale, certificata oggi e negli anni trascorsi.

A voi la scelta, ragazzi, ma a conti fatti per essere i migliori potete solo garantirvi un percorso formativo che sia il meglio della qualità in Italia.

Eccolo. Si articola nei tre corsi di laurea in Scienze Motorie, sportive e della salute (triennale), Scienze dello Sport (magistrale, biennale) e Scienze Motorie per la Prevenzione e la Salute (magistrale, biennale) e ce lo racconta il Professor Giorgio Brandi, Coordinatore della Scuola.


 

Professor Brandi, Scienze motorie: una Scuola junior che guadagna risultati da top player?

Sì, è la Scuola (o Facoltà fino a qualche tempo fa) più giovane dell’Ateneo. È stata istituita nell’anno accademico 1999-2000 e da allora ha visto aumentare in modo graduale il numero delle proprie matricole, che negli ultimi tempi ha superato costantemente la soglia delle 500 unità. Quest’anno possiamo addirittura parlare di boom di preiscrizioni. Abbiamo, infatti, registrato quasi 700 adesioni nella fase che precede le prove di ammissione. Un grande successo per la Scuola e per tutto l’Ateneo.

Un successo certificato dal Censis e dalla “Grande Guida Università 2015-2016”.

Il Professor Giorgio Brandi, Coordinatore della Scuola di Scienze Motorie

Il Professor Giorgio Brandi, Coordinatore della Scuola di Scienze Motorie

Faccio un passo indietro. Il blocco del reclutamento seguito al processo di statalizzazione dell’Università di Urbino ha colpito l’Ateneo nella sua totalità, ma in particolar modo ha penalizzato la Scuola di Scienze Motorie. Tuttavia, il nostro corpo docente ha risposto negli anni alla situazione di generale scompenso con notevole impegno e professionalità. Ha reagito con forza e ha ottenuto i risultati straordinari che il primo posto nella classifica nazionale del Censis testimonia, per le Scienze delle attività motorie e sportive nell’ambito della didattica. Non solo, mi preme sottolineare che di recente, anche per la ricerca, la Scuola ha raggiunto le prime posizioni nelle classifiche di valutazione nazionale. Gli ottimi risultati raggiunti lasciano ben sperare: ci auguriamo che la governance della nostra Università possa destinare alla Scuola nuove risorse.

 

La notizia di una nuova sede della Scuola di Scienze Motorie è voce ormai confermata?

Un nuovo complesso andrà a sostituire la vecchia e storica sede dell’ISEF, ormai inadeguata per strutture e capienze, alle necessità dell’attuale Scuola. Questo rappresenterà un ulteriore punto di forza e di qualificazione che contribuirà ad aumentare l’attrattività dei nostri corsi di laurea. Mi preme anche ricordare che le strutture sportive di Scienze Motorie, al di fuori degli orari della didattica, possono e potranno essere utilizzate anche da utenti non iscritti ai nostri corsi. Dagli studenti del CUS di qualsiasi scuola dell’Ateneo, ad esempio, e anche dal Circolo Ricreativo Dipendenti Universitari per la ginnastica di mantenimento.

Dell’offerta formativa della Scuola ci incuriosisce sia la visione di insieme, sia il dettaglio. Può informarci in merito?

La nostra è un’offerta formativa ad ampio spettro che prende le mosse dalla laurea triennale e si completa con i corsi di alta specializzazione. Il corso di laurea triennale in Scienze Motorie, sportive e della salute dà accesso ai due corsi di laurea magistrale in Scienze dello Sport e in Scienze Motorie per la Prevenzione e la Salute, entrambi biennali. Seguono, o procedono contestualmente, il Master di primo livello in Rieducazione funzionale e posturologia applicata, organizzato in collaborazione con strutture della Regione Marche predisposte per la rieducazione funzionale, e il Dottorato di ricerca in Scienze della vita, Salute e Biotecnologie.

 

Il corso di laurea triennale in Scienze Motorie, sportive e della salute è dedicato alla costruzione di una solida conoscenza delle fondamentali discipline motorie, scientifiche e psico-pedagogiche, e alterna la teoria alle attività pratiche in palestra, in piscina e nei laboratori. Per questa via, si formano competenze che possono trovare sviluppi di impiego in organizzazioni sportive, strutture pubbliche o private con incarichi di valutazione e conduzione di attività motorie orientate al wellness e, quindi, al benessere e all’equilibrio psicofisico.

 

Il corso di laurea biennale (o magistrale) in Scienze dello Sport forma preparatori atletici e personal trainer in svariate discipline, responsabili e coordinatori di staff tecnici, centri sportivi, palestre, piscine e allenatori nell’ambito di attività agonistiche di alto profilo. L’offerta didattica del corso, di cui è Referente il Professor Ario Federici, nel caso di alcune materie prevede seminari e workshop tenuti da esperti dei vari settori sportivi di interesse, oltre che stage presso associazioni professionistiche quali, ad esempio, la Victoria Libertas Pallacanestro (ex Scavolini) o la Robur Tiboni Urbino Volley. Non ultima, prevede anche la possibilità per i propri studenti di partecipare e assistere ad eventi sportivi di rilievo per i rispettivi ambiti di studio.

 

Il corso di laurea biennale (o magistrale) in Scienze Motorie per la Prevenzione e la Salute, di cui è Referente la Professoressa Elisabetta Falcieri, si rivolge a quanti intendano dedicarsi ad attività motorie finalizzate alla prevenzione delle malattie, al recupero e al mantenimento del benessere psicofisico, o ad attività di recupero e di sostegno del rendimento fisico e sportivo in conseguenza di traumi pregressi. Questo, perché l’attività fisica oggi è considerata anche strumento essenziale di prevenzione delle malattie multifattoriali. Combattere la sedentarietà, consigliando o prescrivendo attività fisica, significa fare “buona sanità”. Anche in collaborazione col personale medico, i nostri laureati potranno sviluppare programmi di miglioramento della salute attraverso l’esercizio fisico, diretti a diverse fasce della popolazione.

 

Tante le opzioni occupazionali ma, di là dalla teoria, per quali vie il sistema didattico della Scuola riesce a favorire l’inserimento dei propri laureati nel mercato del lavoro?

Molti dei nostri insegnamenti prevedono attività tecnico-pratiche, alle quali si aggiungono tirocini formativi e stage, indispensabili per la formazione professionale del laureato, anche magistrale, e per il suo inserimento nel mondo del lavoro. Sia il tirocinio, sia lo stage oltre ad essere importanti elementi di raccordo tra università e ambiti professionali, rappresentano per lo studente una possibile occasione di preselezione da parte delle strutture ospitanti. Queste, per citare alcuni esempi, sono enti, aziende, ma anche le Federazioni Sportive del Coni, la Scuola Regionale dello sport di Ancona, l’Asur Marche ecc. Stando ai dati di AlmaLaurea, i laureati in Scienze Motorie già a un anno dalla laurea si distinguono per un alto tasso di occupabilità. Tuttavia, manca per loro un albo professionale, una lacuna dell’ordinamento giuridico italiano che stiamo cercando di sanare. Stiamo, infatti, lavorando per trasformare quella che ad oggi rientra nel novero delle “professioni non regolamentate” (o non ordinistiche) in una “associazione professionale” legittimamente ordinata per tipo di prestazione, sistema di attestazione e certificazione.

 

 

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