Nella grande e festosa comunità universitaria di Scienze Motorie, Sportive e della Salute anche “i nuovi iscritti riescono immediatamente a fare amicizia, a integrarsi e a creare legami stretti”. La struttura del piano di studi del corso incontra il favore degli studenti e riserva “ampio spazio ad attività teorico-pratiche, a esercitazioni e tirocini” che contribuiscono a formare la professionalità del “chinesiologo di base”.
Per conoscere più da vicino la triennale L-22 abbiamo fatto una chiacchierata con il Professor Francesco Lucertini, docente di Metodi e Didattiche delle Attività Motorie, e Riccardo De Anna, studente di Uniurb iscritto al corso di laurea magistrale in Scienze dello Sport.

 

 

Il Professor Francesco Lucertini

Professor Lucertini, la Scuola di Scienze Motorie festeggia i suoi primi vent’anni di successi. Un trionfo confermato anche dal numero di studentesse e studenti che scelgono la triennale in Scienze Motorie, Sportive e della Salute!

È vero, negli ultimi vent’anni un numero sempre elevato di giovani ha scelto il corso di laurea triennale in Scienze Motorie e della Salute di Urbino per iniziare il proprio percorso di istruzione superiore nell’ambito delle Scienze Motorie. Siamo davvero grati agli studenti per averci preferito perché questa elevata numerosità, e le problematiche che porta con sé, ci ha spinto ad una costante rivalutazione dell’offerta formativa e dei processi gestionali che, anno dopo anno, sono diventati sempre maggiormente incentrati sulle esigenze delle ragazze e dei ragazzi che scelgono il nostro corso.

 

A partire dalla fondazione nel 2001 – quando eravamo tra le primissime e pochissime Facoltà di Scienze Motorie in Italia – abbiamo sempre mantenuto viva la voglia di costante miglioramento, e siamo oggi proiettati in un futuro nel quale l’Ateneo ha scelto di investire sulla Scuola di Scienze Motorie con nuove strutture didattiche e una nuova sede. Questo ci permetterà, ne siamo certi, di migliorare ancor più la qualità della didattica.
Un passato glorioso, un presente di successi e la prospettiva di un futuro ancora da scrivere: questa è la cornice nella quale, con grande orgoglio e dedizione, ci impegneremo giorno dopo giorno a lavorare.

Secondo il Rapporto 2022 sul Profilo dei Laureati italiani del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, il 74,7% dei laureati in Scienze Motorie, Sportive e della Salute, potendo, si iscriverebbe allo stesso corso dell’Ateneo di Urbino. Secondo lei perché?

La professionalità che il “chinesiologo di base” può mettere in campo in ambito lavorativo è certamente il risultato dell’acquisizione di un elevato numero di competenze teoriche pluridisciplinari. Tuttavia, il suo mestiere, riguardando sostanzialmente la prescrizione e la somministrazione di programmi di attività fisica, è prettamente pratico e, come si può ben immaginare, anche la migliore preparazione teorica non garantisce un’efficace trasposizione pratica dei contenuti acquisiti.

 

Per questo, tra i vari punti di forza della Scuola di Scienze Motorie di Urbino, forse il più importante è l’aver sempre dato – e mai tale approccio è stato messo in dubbio – grande importanza e ampio spazio alle attività teorico-pratiche e a esercitazioni e tirocini. Riteniamo, infatti, che queste attività rappresentino il modo migliore per contestualizzare le conoscenze teoriche in modo da poterle poi veicolare efficacemente nella concreta esperienza lavorativa.

 

Credo che questo sia il principale motivo per cui un chinesiologo si iscriverebbe nuovamente alla nostra triennale, ma non nascondo che ci piace pensare che sia anche per il modo in cui ci relazioniamo con gli studenti, nelle nostre intenzioni rispettoso seppur non eccessivamente formale.

Ecco, gli studenti e i docenti della triennale che tipo di interazione riescono a creare insieme?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’elevata numerosità di studenti del corso di laurea triennale non rappresenta un ostacolo all’interazione docente-allievo, bensì un vantaggio. Per garantire elevati standard di qualità della didattica degli insegnamenti pratici e dei tirocini, infatti, le matricole vengono suddivise in numerosi piccoli gruppi.

 

Noi docenti siamo, quindi, a diretto contatto con pochi studenti e studentesse per ogni lezione e questo facilita l’interazione e la costruzione di un rapporto di stima e fiducia. Tra l’altro, questo rapporto è notevolmente amplificato dalla natura stessa dei contenuti delle lezioni che, essendo pratiche, permettono una forma di interazione basata sul movimento, sulla vicinanza e sul contatto fisico, sulla condivisione e sulla socializzazione, che per natura si stabilisce e si consolida rapidamente. Va da sé che questo prezioso rapporto può essere costruito solo attraverso la didattica erogata in presenza.

 

Chiaramente, anche altri fattori influiscono sul rapporto che i professori creano con i ragazzi, come l’empatia di chi insegna e lo stile educativo adottato. Tuttavia, come avviene anche nello sport e nell’attività fisica, indipendentemente da tali fattori spesso si crea un legame che stimola fortemente lo studente a impegnarsi verso il miglioramento. Del resto, abbiamo la grande responsabilità di formare giovani uomini e giovani donne e proviamo a farlo con tutta la disponibilità d’animo e di tempo che possiamo.

Riccardo De Anna

Riccardo, perché hai scelto di iscriverti al corso di laurea in Scienze Motorie, Sportive e della Salute di Uniurb?

La premessa è che avevo superato il test di ingresso a Scienze Motorie anche all’Università di Udine, che si trova a un’ora da Pordenone, la mia città, ma ho scelto Urbino perché… è magica. Faccio fatica a trovare le parole, insomma, la vedi e te ne innamori. È la città giusta per studiare Scienze Motorie.

 

Il piano di studio del corso di laurea triennale proponeva insegnamenti che comprendevano molte attività pratiche: dal corso di nuoto, alla ginnastica artistica, al basket e a molti altri sport sia di squadra, sia individuali. E in effetti così è stato e, soprattutto, ogni materia si è dimostrata propedeutica a quella successiva e, procedendo per gradi, ho potuto veramente capire ciò che studiavo, apprendere i concetti e mantenere alto l’interesse per le materie in programma.

 

Il corso di laurea è davvero ben strutturato e, se affrontato con serietà e impegno, offre una preparazione di base ad ampio raggio, secondo me, completa. Già adesso, frequentando la magistrale in Scienze dello Sport – che insieme all’altro corso di laurea magistrale in Scienze Motorie per la Prevenzione e la Salute è il prosieguo della triennale – noto ad esempio che, rispetto ai compagni di corso che provengono da altre Università, ho il vantaggio di aver studiato e di saper argomentare temi che loro non hanno trattato. In generale, sono convinto che tutto il percorso di primo e secondo livello delle Scienze Motorie di Urbino formi professionisti pronti a entrare nel mondo del lavoro.

Un aggettivo da attribuire ai docenti del corso.

Fantastici. Per i professori noi studenti non siamo numeri e non siamo matricole, siamo ragazzi e ragazze che si danno da fare per seguire una passione e dare una forma al proprio futuro. E alla costruzione di questo avvenire i docenti partecipano con molto impegno e grande umanità.
È bellissimo incontrarli e sentirli veramente interessati alle nostre cose quando chiedono: come stai, come state? Sembra una piccolezza e invece il riguardo che hanno per noi trasmette una grande forza e fiducia e ci aiuta tantissimo, nello studio e nella vita, a dare il massimo, a provarci sempre, comunque vada.

 

Questo è ciò che ha fatto il Professor Stocchi, ed è ciò che continuano a fare il Professor Marco Gervasi, la Professoressa Elena Barbieri, il Professor Roberto Bensi, per elencare alcuni nomi. La disponibilità che ci danno è totale, ovviamente ci sono le eccezioni anche tra i professori ma la maggior parte di loro se abbiamo bisogno ci “accoglie” e ci sostiene come può, stimolando la discussione, la ricerca di soluzioni, la nostra voglia di metterci in gioco e creando rapporti bellissimi che ci aiutano a crescere come studenti e come persone. Mi piacerebbe insegnare un giorno nella scuola o in ambito universitario – dove potrei dedicarmi anche alla ricerca – ma qualunque cosa io faccia la farò anche grazie a loro.

Raccontiamo la vita universitaria a Urbino?

L’ambiente urbinate è stimolante, perfetto per studiare e divertirsi. A differenza delle grandi città in cui per muoversi da un punto all’altro si percorrono distanze enormi che tolgono tempo alla vita e allo studio, a Urbino è tutto vicino. Le sedi dell’Ateneo in cui si svolgono le lezioni, le mense, i collegi si raggiungono facilmente a piedi, e se si vuole organizzare un’uscita con gli amici ci si telefona e in cinque minuti si raggiunge il posto dell’appuntamento.

 

Soprattutto, se si ha intenzione di studiare seriamente si trova la concentrazione giusta per farlo, anche nelle aule studio dell’Ateneo, perché le opportunità di svago e quindi di distrazione dagli impegni universitari non sono le stesse che Roma o Milano possono offrire. E poi è un posto sicuro: se la figlia che un giorno mi auguro di avere scegliesse di viverci io, da padre, sarei tranquillo. Urbino è una città abitata da studenti per questo non ci si sente mai soli. Anche i nuovi iscritti riescono immediatamente a fare amicizia, a integrarsi e creare legami stretti con compagni di corso e coinquilini.

 

Per qualche anno ho abitato in un appartamento con quattro ragazzi iscritti anche loro a Scienze Motorie, ed è stato bellissimo studiare insieme e condividere esperienze che porterò sempre con me. E anche quando mi sono spostato ai collegi, dove tuttora vivo, mi sono sentito come in una grande famiglia. Quando lascerò Urbino la nostalgia sarà veramente tanta.

 

 

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