Lorenzo Conti è tra i 100 vincitori del premio di studio che Uniurb ogni anno assegna alle studentesse e agli studenti che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di crediti formativi e di votazione media.
Nel 2018 si è iscritto al corso di laurea triennale in Scienze Motorie, Sportive e della Salute. Si è da poco laureato e a breve inizierà il percorso magistrale in Scienze Motorie per la Prevenzione e la Salute, ancora a Urbino.
Pratica sport da quando era piccolo, ed ora frequenta soprattutto la palestra e gioca a calcio. Gli piacciono i film, le serie tv e i documentari: in particolare predilige storie di avventura, azione e fantascienza. Se il tempo libero glielo permette, adora praticare anche un’altra tipologia di sport: i videogiochi!

 

Lorenzo, iniziamo l’intervista con uno dei nostri pezzi forti. Momento #UniurbSaiPerché. Perché hai scelto di iscriverti all’Università di Urbino?

Ho deciso di iscrivermi all’Università di Urbino perché era conosciuta come una delle migliori, ed era nella top ten delle Università per le Scienze Motorie. Inoltre, diversi amici e colleghi che avevano frequentato o frequentavano la Carlo Bo, me la consigliavano. L’ho scelta anche per la città in cui si trova, che offre servizi, bellezza e vita notturna, tutte caratteristiche da non sottovalutare per la vita universitaria!

Per poter accedere al tuo corso di laurea triennale occorre superare un test, non è così?

È esattamente così. Nel mio caso il test comprendeva una semplice prova scritta e delle prove pratiche. Sono verifiche non complicate che si superano senza troppe difficoltà.

Quali consigli daresti ai futuri studenti per superare il test della triennale in Scienze Motorie, Sportive e della Salute?

Innanzitutto, secondo me, è fondamentale avere una buona conoscenza di base dell’attività sportiva. Inoltre, avere esperienza nella pratica dello sport stesso può aiutare a superare il test. Per quanto riguarda la prova scritta consiglio un ripasso di materie come biologia, scienze, chimica.

Quali sono i punti di forza del tuo corso di laurea?

Un primo punto di forza riguarda gli insegnanti di Uniurb. Nel mio percorso ho incontrato tanti docenti che sono andati oltre il proprio ruolo professionale, e sono diventati dei mentori e delle figure amiche. Da qui deriva un altro punto di forza: per i professori gli studenti non sono numeri di matricola, ma persone con il proprio nome e cognome.
Oltre a questo, il mio corso di laurea offre un ventaglio di attività pratiche molto maggiore rispetto alla media delle altre Università. Così garantisce allo studente di Uniurb una preparazione decisamente più professionalizzante.

Sei molto orgoglioso delle attività pratiche che hai svolto durante il tuo percorso universitario, ti va di raccontarne qualcuna?

Certo. Durante il primo semestre del primo anno abbiamo praticato nuoto settimanalmente. Il secondo semestre era incentrato, invece, sulla ginnastica artistica rivolta prevalentemente a bambini, e sull’atletica: quindi sport di corsa, salto in alto, lancio del peso e salto in lungo.
Purtroppo nel secondo anno abbiamo svolto attività prevalentemente teoriche a causa del Covid, praticando comunque sport di squadra come pallavolo e basket. Nel terzo anno abbiamo, infine, affrontato lo studio delle attività dedicate a persone della terza età. Personalmente, ho trovato in queste pratiche il riscontro migliore. Amo gli anziani, e mi è servito molto conoscere e imparare a valutare gli esercizi più adatti a loro e altri di riattivazione motoria per chi ha subito interventi o traumi.

Prima hai accennato al rapporto docente-studente come a un cavallo di battaglia di Uniurb. Ricordi qualche aneddoto?

Sì. Al termine delle lezioni ci incontravamo spesso con gli insegnanti e prendevamo un caffè insieme. A volte ci dedicavano parte del proprio tempo libero, e ci invitavano a creare dei gruppi di studio per approfondire con loro, fuori dal calendario e dalle aule universitarie, una serie di argomenti che risultavano poco chiari.
Altri docenti, che reputo comunque di altissimo livello, hanno mantenuto con noi rapporti strettamente professionali, che hanno portato comunque un valore aggiunto alla nostra formazione.

Urbino è davvero la città campus ideale? Perché?

Sì, perché essendo una città di piccole dimensioni dà l’opportunità di incontrare tanti studenti e di avere una vita dinamica anche al di fuori delle aule universitarie.

Qual è il luogo della città che più ti emoziona?

La fortezza: sia per il panorama, sia perché è il mio luogo prediletto per lo studio. Un altro mio posto preferito è il Fuoritema, ma qui si parla della vita che è possibile vivere solo ad Urbino…

Frequenterai ad Urbino anche la magistrale, quale corso di laurea hai scelto?

Sì. Mi sono già iscritto al corso di laurea magistrale in Scienze Motorie per la Prevenzione e la Salute di Uniurb. Sono indeciso tra i due curricula che il corso offre: Attività motoria per la prevenzione, e Rieducazione funzionale. Spero di essere tra i cento fortunati che supereranno il test d’ingresso e accederanno al corso di laurea. E spero anche di poter tornare ad Urbino e frequentare le lezioni in presenza, emergenza Covid permettendo.

Quali sono i tuoi obiettivi professionali?

Il mio obiettivo professionale è lavorare per aiutare le persone della terza età. Infatti, sto valutando la possibilità di scegliere il curriculum di Rieducazione funzionale. Anche l’insegnamento nella scuola pubblica mi interessa. Quella dell’istruttore di scienze motorie nella scuola dell’obbligo è una figura molto sottovalutata, che mi piacerebbe riacquistasse la sua importanza. Quindi, l’ideale sarebbe lavorare autonomamente come chinesiologo riabilitativo e insegnare scienze motorie nelle scuole.

Momento “Lo sai che”. Il corso di laurea prevede attività di tirocinio e organizza annualmente per gli studenti la settimana di sport invernali e la settimana di istruzione ambientale e marina. Tu hai partecipato?

Avevo deciso di praticare gli sport invernali, e in seguito ad una settimana bianca mi sarebbe stato rilasciato un attestato valido come tirocinio. Purtroppo la data della partenza ha coinciso con l’inizio del lockdown. Quindi non ho avuto modo di partecipare a questa esperienza e mi è dispiaciuto. In compenso, ho avuto modo di svolgere le attività di tirocinio: il primo in una palestra e il secondo in una federazione calcistica di Amandola, che è il mio paese di origine.

Il rapporto con i compagni di corso durante gli anni di studio. Ce ne parli?

Ho avuto un bel rapporto con tutti i compagni di studi. Attraverso le esercitazioni pratiche e gli eventi extrauniversitari ho avuto modo di creare amicizie anche con ragazze e ragazzi delle altre classi. Come saprai, infatti, gli studenti di Scienze Motorie sono raggruppati in classi secondo l’ordine alfabetico. Con alcuni colleghi, in particolare, si sono creati piccoli e intimi gruppi in cui il volersi bene va oltre la condivisione di un percorso di studio.

A questo punto dell’intervista chiediamo quale sia il colore che gli studenti associano ad Urbino. A te invece chiediamo: quale sport assoceresti ad Urbino?

Sicuramente ad Urbino assocerei la camminata. Con tutte le salite e discese che ci sono, camminata o jogging sarebbero l’ideale! In realtà ci sono anche tanti altri sport praticabili, perché l’Università mette a disposizione campi da calcio e basket, piscine, ed altre strutture e aree che permettono di fare sport.

 

 

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