Giorgia Montori è tra i 100 vincitori del premio di studio che Uniurb ogni anno assegna alle studentesse e agli studenti che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di crediti formativi e di votazione media. Giorgia è iscritta al terzo anno del corso di laurea triennale in Scienze Umanistiche. Discipline letterarie, artistiche e filosofiche, e della Carlo Bo dice: “è un trampolino di lancio verso il futuro”. Tra qualche anno le piacerebbe insegnare nella scuola secondaria di primo o secondo grado, intanto a Uniamo ha raccontato il suo percorso di crescita nelle aule, anche virtuali, dell’Ateneo di Urbino.
Giorgia, perché hai scelto di iscriverti al corso di laurea in Scienze Umanistiche. Discipline Letterarie, Artistiche e Filosofiche di Uniurb?
Ho scelto la città e il corso dopo aver parlato a lungo con studenti che già frequentavano la triennale in Scienze Umanistiche a Urbino. In generale, ho scelto Uniurb perché è un Ateneo di medie dimensioni che permette ai suoi studenti di costruire rapporti solidi sia con i compagni di corso, sia con i docenti. Inoltre, negli anni, ha conquistato i posti più alti nelle classifiche delle Università italiane e questo particolare mi ha subito incuriosita.
Il corso di laurea in Scienze Umanistiche e il curriculum Filologico-Letterario Moderno, li ho scelti per realizzare il sogno di insegnare nella scuola secondaria di primo o secondo grado e, chissà, anche di proseguire la carriera come dirigente scolastico. Ho optato per questo corso perché pur prevedendo quattro differenti percorsi formativi (Archeologico e Filologico-Letterario Classico; Filologico-Letterario Moderno; Beni culturali storico artistici; Filosofico), crea comunque una forte sinergia tra le materie, anche con quelle specifiche degli altri curricula.
Che tipo di rapporto si costruisce tra i docenti e gli studenti del tuo corso?
I docenti sono sempre disponibili e ci supportano costantemente. Soprattutto durante il lockdown ci hanno aiutato molto.
Ad esempio, hanno istituito un orario settimanale di ricevimento a distanza per non perdere il contatto e permetterci di lavorare al meglio. Io stessa ho trascorso più di un’ora in videochiamata con una professoressa per riuscire a fare chiarezza su determinati argomenti, e lei mi ha anche consigliato una serie di testi, diversi da quelli in programma, per capire meglio i concetti. Consiglio a tutti di seguire le lezioni, perché sono sempre molto coinvolgenti e spingono lo studente ad appassionarsi alle varie materie, ad approfondire i temi trattati e a non limitarsi a uno studio superficiale.
Quali sono i consigli che dai a chi si iscrive al tuo corso di laurea?
Il mio consiglio è di farsi sempre mille domande: essere curiosi è il modo migliore per approcciare lo studio delle materie umanistiche. Suggerisco – come ho già detto – di frequentare le lezioni o di seguirle online, e anche di socializzare e fare amicizia. I compagni di corso sono preziosi, da loro si può sempre imparare qualcosa di nuovo e insieme si condividono interessi ed esperienze.
Consiglio, inoltre, di non lasciarsi condizionare dal pregiudizio che considera questa laurea poco spendibile professionalmente, perché con le giuste competenze, la determinazione necessaria e una grande passione, sono sicura che la nostra formazione umanistica possa trovare il proprio posto nel mercato del lavoro.
Ci racconti qualcosa delle attività didattiche integrative che il tuo corso offre?
Sono state tante le attività integrative offerte dal corso di laurea, anche nei periodi di didattica a distanza. Di queste mi ha molto colpito il corso online A scuola con Raffaello, svolto in collaborazione con RAI scuola e RAI cultura, che ha ripercorso la vita di Raffaello Sanzio e offerto interessantissimi spunti e approfondimenti multidisciplinari. In generale, tutti i seminari che ho frequentato mi hanno dato la possibilità di ampliare le mie conoscenze. Sono sicuramente esperienze molto utili che consiglio di fare a tutti gli studenti, non solo a quelli che si iscriveranno al mio corso di laurea.
Quali sono gli ostacoli principali che hai dovuto affrontare?
Sono arrivata all’Università molto spaventata, non sapevo come gestire la novità di un ambiente formativo completamente diverso da quello delle superiori. Quasi subito, però, con la compagnia giusta e il sostegno dei professori ho affrontato ogni timore senza difficoltà. E l’ho fatto anche grazie ai tutor, cioè a studenti del corso di laurea iscritti ad anni superiori che affiancano le matricole nel percorso di inserimento e anche successivamente.
Qual è il tuo #UniurbSaiPerché?
Uniurb è un trampolino di lancio verso il futuro. È una Università che permette ai propri studenti di crescere, sia da un punto di vista professionale, sia personale. Io da quando mi sono iscritta sono cresciuta tanto, soprattutto interiormente.
Se tornassi indietro nel tempo e potessi parlare con la “te stessa” appena uscita dalla scuola superiore, cosa le diresti?
Le direi che avere paura di ciò che non si conosce è normale, ma che con il tempo le nuove dinamiche diventano familiari e si trasformano in esperienze che possono regalare tanto.
Le consiglierei anche di godersi ogni momento perché la formazione universitaria non è un obbligo, ma un’opportunità che dobbiamo saper cogliere e valorizzare il più possibile.