Mercoledì 25 ottobre il Centro Teatrale Universitario Cesare Questa presenterà la nuova edizione dei laboratori di teatro e di scrittura creativa, organizzati in collaborazione con ERDIS, l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio, e il Comune di Urbino. L’evento si terrà alle 19.30 negli spazi del Teatro del Collegio La Vela dove scopriremo tutte le novità in programma e sceglieremo, forse, di mettere in standby abitudini consolidate per esplorare i sentieri nascosti e liberi delle idee condivise. Nel frattempo, abbiamo raccolto testimonianze e informazioni importanti tanto da poter segnalare subito ai nostri lettori che entrambi i laboratori sono gratuiti, aperti a studenti e studentesse dell’Università, dell’ISIA e dell’Accademia di Belle Arti Urbino e che la frequenza è valida ai fini del riconoscimento di CFU.

Parlando e ascoltando abbiamo capito anche che per accedere ai corsi non è necessario conoscere i fatti e i modi del teatro e della scrittura, ma occorre solo decidere di mettere in valore il proprio tempo libero nell’incontro con l’altro. Progetto interessante, non credete? Allora il consiglio è di farne parte inviando una mail a ctu.cesarequesta@uniurb.it, o chiamando al 339 410 6017.

“Anche quest’anno – ha spiegato Roberto Danese, Presidente del CTU e docente di Filologia classica di Uniurb – si aprono i laboratori del Centro Teatrale Universitario Cesare Questa, diventati nel tempo una delle attività più rilevanti in tema di formazione estesa e terza missione, uno strumento offerto agli studenti della nostra Università per entrare in contatto con le professioni che diffondono a vari livelli sul territorio l’arte del teatro, sempre più richiesta anche per le sue importanti ricadute in ambito socioeconomico”.

Ma concediamoci una rapida discesa nel dettaglio. Il laboratorio di teatro si svolgerà da novembre 2023 a maggio 2024, per un totale di sessanta ore, ogni mercoledì dalle 19.30 alle 21.30, e sarà curato da Michele Pagliaroni, Direttore artistico del Centro Teatrale Universitario. A lui lo scorso anno avevamo chiesto di inquadrare, in un’intervista, il pensiero e la pratica che orientano l’intera esperienza, capisaldi che sostanzialmente rimangono invariati. Anche la sede sarà la stessa.

“I nostri laboratori di teatro – ha continuato il Professor Danese – grazie alla consolidata collaborazione con ERDIS, avranno vita nuovamente nel Teatro del Collegio La Vela, un luogo ormai iconico per le attività del Centro Teatrale, un luogo che ci auguriamo di gestire e valorizzare al meglio nel corso del tempo, perché diventi, come era negli auspici di Carlo Bo e Giancarlo De Carlo, un nuovo polo culturale di riferimento per la città, per gli studenti e per chiunque non sappia fare a meno di quella magnifica finzione catartica e veridica che è il teatro.”

Il ciclo di lezioni del laboratorio di scrittura creativa si distribuirà, invece, in trenta ore, da novembre 2023 ad aprile 2024, ogni giovedì sera dalle 19.30 alle 21.30. La sede al momento è in via di definizione, ma troverà presto una propria stabilità così come il corso che, avviato in forma sperimentale due anni fa, è adesso parte integrante dell’offerta formativa del CTU. Continuerà a curarlo Aureliano Delisi, giovane drammaturgo diplomato alla scuola “Paolo Grassi” di Milano, che ai nostri microfoni ha raccontato: “I laboratori di scrittura del CTU sono una sorta di palestra dell’immaginario, che non vuole formare scrittori tout court ma che, esplorando i territori della poesia, della letteratura e del teatro, vuole educare alla creatività. Una creatività che diventa comunicazione attraverso la parola scritta.

Ho fatto mia la massima di un autore di teatro romano, molto in gamba, e oggi dico che la scrittura non si può insegnare, si può solamente mettere le persone in condizione di imparare qualcosa. L’atto dello scrivere non ha regole, ha solo principi riapplicabili che chi partecipa al corso scopre autonomamente attraverso l’intuizione. Solo dopo io formalizzo questi principi, inquadrandoli in un titolo e in una descrizione che approfondisco a posteriori, ma è importante che siano percepiti, senza mediazioni, nell’incontro con la scrittura e attraverso la comunicazione con gli altri”.

E per riempire di ulteriore senso l’inconsueta proposta formativa ha aggiunto: “Io ho appreso la scrittura nell’ambito del teatro che non è un luogo solitario, è un luogo di confronto con gli altri in cui il testo non è il punto di arrivo ma è il punto da cui partire per discutere insieme. Quindi, irrimediabilmente porto nel corso anche questa attitudine collettiva, invitando chi scrive a costruire il testo con gli altri, per addizioni e modifiche suggerite e condivise dal gruppo”.

In sostanza, eravamo abituati a includere la scrittura in una dimensione verticale, di solitudine, ma a quanto pare per scrivere bisogna uscire da sé qualche volta, sconfinare in chi ci sta accanto, riposizionando un pensiero che ci appartiene e trasformandolo in parole che testimoniano l’”esserci”, in una pagina che sia di tutti e per tutti.

 

 

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