Martedì 7 novembre Uniurb ha inaugurato le prime tre aule del Polo Didattico Petriccio. I nuovi ambienti di apprendimento si inseriscono in un più ampio progetto in progress che prevede ulteriori spazi dedicati alla didattica, nuove residenze per le nostre studentesse e i nostri studenti e luoghi polifunzionali aperti anche alle comunità del territorio e dedicati all’incontro, alla condivisione, al confronto, alla partecipazione.
Per approfondire l’argomento, e conoscere i piani di innovazione sostenibile e le linee di sviluppo dei prossimi interventi di edilizia universitaria, abbiamo intervistato il Prorettore Vicario Vieri Fusi.

 

Il Prorettore Vicario Vieri Fusi

Prorettore, a quanto pare il progetto del Polo Didattico Petriccio prende forma!

Sì, il nuovo Polo Didattico prende forma e per noi è una grande soddisfazione. Sono arrivato a Urbino nel 1995 e già allora sentivo parlare del Petriccio, per cui il fatto che l’opera sia stata realizzata durante il mandato rettorale in corso mi fa veramente piacere. Con la creazione delle prime tre aule – che complessivamente mettono a disposizione 750 posti – abbiamo cominciato a risolvere il problema degli spazi da riservare ai corsi che prevedono classi con grande numerosità di studentesse e studenti.

 

Si tratta del primo lotto, del primo “mattone”, di un progetto più ambizioso e più ampio che a fronte di un iter burocratico lento è stato realizzato in tempi record. Record anche per livello di progettualità, bellezza e funzionalità. Del resto, uno degli obiettivi principali dell’attuale governance è garantire ai giovani che si formano a Urbino le strutture e le infrastrutture di un Ateneo moderno.

Quali caratteristiche presentano gli interventi realizzati e quelli previsti per il Petriccio?

Gli interventi messi in campo per il Petriccio e, più in generale, tutte le azioni che hanno l’obiettivo di conservare, riqualificare e valorizzare il patrimonio immobiliare dell’Università convergono sui concetti fondamentali della sicurezza, della sostenibilità, dell’efficientamento energetico e dell’innovazione tecnologica.

Sciogliamo subito un dubbio che ricorre: la nuova struttura non è sede della Scuola di Scienze Motorie.

La nuova struttura è stata definita “polo didattico” perché sarà un luogo dell’Ateneo condiviso, come condivise sono le aree scientifico-didattiche Volponi o Battiferri dove senza dubbio incidono maggiormente, nel primo, i corsi di Scienze della Comunicazione o delle Scienze Sociali ad esempio, e nel secondo i corsi di Economia e Scienze Politiche, ma che sono aperti a tutti gli insegnamenti offerti da Uniurb.

 

Non bisogna immaginare sedi ad uso esclusivo delle singole Scuole perché l’idea è di fare di tutta la città un grande polo didattico diffuso. Ciò non toglie che il Petriccio insieme alle palestre della Scuola di Scienze Motorie che sorgeranno nelle zone vicine, note come Buca 1 e Buca 2, si inseriranno in un’area della città che potendo contare già su piscine, pista di atletica, palestra, palazzetto e stadio farà sempre più perno sullo sport e sulle sue molte declinazioni.

 

 

Il progetto è in divenire, quali altri spazi prevede?

La nascita delle nuove aule è solo il primo passo di un progetto importante che, attraverso un intervento di riqualificazione e con più di 25 milioni di euro di investimenti, porterà alla creazione di un piano superiore che ospiterà ulteriori aule per le lezioni, un edificio adiacente – che prenderà il posto della vecchia sede – nel quale si disporranno gli uffici amministrativi e ambienti di studio e di condivisione, e un terzo che accoglierà nuove residenze universitarie, anche queste aperte agli studenti e alle studentesse di ogni corso di laurea attivo a Urbino. Al centro di questa composizione che disegna una grande “S” sorgerà un grande spazio multilivello che sarà fruibile principalmente dagli studenti che gravitano nell’area, ma anche da cittadini e turisti.

Approfitterei dell’occasione per fare il punto sui prossimi interventi di edilizia universitaria.

Riguardo al secondo lotto del Polo Petriccio stiamo lavorando con il Comune di Urbino per l’approvazione del Piano Particolareggiato. Speriamo di poterla ottenere a breve così da avviare l’operazione. La prima parte dei lavori che porteranno alla costruzione delle palestre in zona Buca 1 e 2 sta partendo, anche qui grazie anche a un contributo statale che attesta la qualità delle progettualità dell’Ateneo.

 

A breve inaugureremo il primo lotto dei laboratori del Campus Scientifico Enrico Mattei, dove i nostri ricercatori potranno finalmente lavorare in una struttura all’avanguardia fianco a fianco, e ad inizio del nuovo anno daremo il via anche agli interventi sul secondo lotto della struttura. Inoltre, in continuità con quanto già realizzato per la Biblioteca di San Girolamo e per il piano del Rettorato a Palazzo Bonaventura, nel 2024, daremo seguito alla riqualificazione dei palazzi storici di proprietà dell’Ateneo che oggi ospitano le sedi amministrative e anche le aule e i laboratori didattici.

 

Insomma, come ho detto, vogliamo senz’altro accogliere le studentesse e gli studenti che scelgono di iscriversi ai nostri corsi di laurea in spazi formativi confortevoli, sostenibili e all’avanguardia. Contesti che assicurino nuovi accessi alla conoscenza, che valorizzino il capitale umano con le sue differenze, favoriscano l’inclusione e la partecipazione e che si aprano anche alla comunità del territorio per dare vigore e senso a quel processo di crescita sociale, culturale ed economico a cui il Paese e il mondo guardano.

 

 

*Nella foto di copertina, tra i nostri straordinari studenti, da sx: il Direttore Generale dell’Università di Urbino Alessandro Perfetto, il Sindaco della Città di Urbino Maurizio Gambini, il Magnifico Rettore Giorgio Calcagnini, l’Arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado Monsignor Sandro Salvucci, il Prorettore Vicario Vieri Fusi.

 

 

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