WINTER S

Il Rettore Vilberto Stocchi

L’alta formazione dell’Ateneo Carlo Bo si orienta sempre più verso una dimensione di globalità internazionale. A confermare la tendenza è la Winter School Italian Renaissance. Art, Literature, Political Thought organizzata con la collaborazione dell’Ufficio Alta Formazione e inquadrata nel Dipartimento di Studi Umanistici (DISTUM), presentata nell’Aula Magna di Palazzo Bonaventura. Ad aprire la cerimonia inaugurale il discorso del Rettore Vilberto Stocchi che ha salutato il Professor Dennis Chamberlin, docente della Iowa State University, e gli studenti iscritti al corso che fino alla primavera inoltrata abiteranno in città. Le lezioni, infatti, inizieranno il 25 gennaio e termineranno alla metà di aprile.

“L’intenzione della Winter School – spiega il Professor Antonio Corsaro Direttore del corso – è essenzialmente quella di promuovere un sapere articolato e spendibile ai primi livelli dello studio e delle competenze umanistiche di un allievo. Non si tratta pertanto di un centro di ricerca, quanto piuttosto di un laboratorio didattico di diffusione dei capisaldi della storia della cultura rinascimentale, attraverso coordinate letterarie e di storia artistica e del pensiero. L’idea è nata verso la fine del 2014 come una della risposte all’esigenza, da più parti sentita, di rafforzare la dimensione internazionale dell’offerta dell’Ateneo urbinate. Di lì si è creata una sinergia che ha visto coinvolti, oltre all’amministrazione, altri docenti dell’area umanistica con competenze di studi rinascimentali”.

Il professor Antonio Corsaro

Il professor Antonio Corsaro

L’architettura didattica prevede tre corsi equiparabili, anche in termini di cfu, a un normale corso universitario semestrale: Renaissance Culture and Literature coordinato dal Professor Corsaro, Political Thought dalla Dottoressa Raffaella Santi, History of Renaisssance Art dalla Dottoressa Marilena Luzietti.

“L’iniziativa si rivolge (in parallelo ai corsi ordinari dell’Ateneo) a un pubblico tendenzialmente internazionale dal quale, ovviamente, non sono esclusi quanti in Italia possano interessarsi a una offerta didattica specifica di materia rinascimentale. Il presupposto di ciò è nella effettiva dimensione internazionale che gli studi sul Rinascimento detengono, e nel ruolo che Urbino può ragionevolmente esercitare nella promozione di questo sapere, anche e soprattutto come centro storico di importanza notevole in quest’ambito”.

Il corso si struttura interamente in lingua inglese. “L’inglese è oggi l’unica lingua in grado di raggiungere ogni tipo di auditori nel mondo. Ma, anche se in una dimensione secondaria, non si deve dimenticare il notevole contributo che in passato, tra Otto e Novecento, gli studi anglosassoni hanno dato nelle ricerche sul nostro Rinascimento”. Gli iscritti di questa prima edizione sono studenti americani provenienti in prevalenza dalla Iowa State University per il tramite di una specifica convenzione, ma anche attraverso scambi ISEP, “tutte persone ragionevolmente motivate verso la nostra cultura”.

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