Lo diciamo subito: è possibile iscriversi al corso entro il 24 gennaio 2023! Perché farlo? Perché l’incontro e il dialogo tra pubblica amministrazione e cittadinanza devono necessariamente realizzarsi là dove la cittadinanza oggi parla, ascolta, compra, legge, lavora, conosce, sogna, in sostanza là dove le persone esistono e quindi anche negli spazi, sempre più reali, del web. Diventa quindi imprescindibile per le istituzioni e, in particolare, per la polizia locale – che rappresenta un fondamentale presidio di prossimità sui territori – acquisire competenze mirate e nuovi codici di interazione per comunicare efficacemente attraverso i social media con la propria comunità di riferimento.

Dal prossimo febbraio 2023 a offrire questa formazione specifica sarà la winter school Social media per la polizia locale, diretta da Giovanni Boccia Artieri – Prorettore alla Didattica e alla Comunicazione Interna ed Esterna di Uniurb – nell’ambito della Scuola di Scienze della Comunicazione.
Per saperne di più sul corso consigliamo ai lettori interessati di visitare il sito dedicato (cliccando qui), e di non perdere l’intervista al Professor Boccia Artieri, a Samanta Arsani, Responsabile Area Polizia Locale, Regione Emilia-Romagna e Condirettrice della winter school, e ad Alberto Sola, Comandante Polizia Locale, Unione Comuni Bassa Reggiana.

 

Da quali riflessioni e istanze nasce l’idea di una winter school dedicata ai “Social media per la polizia locale”?

Giovanni Boccia Artieri ― Nasce da un’osservazione precisa. I media hanno sempre costituito una parte integrante nei processi di costruzione, prevenzione e contrasto al crimine ma ciò che sembra mutare con i media digitali, e che costituisce il rischio e la posta in gioco del loro utilizzo, è che ora sia i cittadini, sia i corpi di polizia, acquisiscono un potere maggiore nell’influenzare le narrazioni che si formano attorno al rispetto della legge e all’atto criminale.

I vissuti individuali sull’operato delle forze dell’ordine possono connettersi fino a farsi racconto collettivo e infine movimento globale. Non è più possibile inquadrare quelli dei cittadini come dei semplici feedback sull’operato o come contronarrazioni da sovrastare con una comunicazione “ufficiale”. Piuttosto questi vanno visti come partner della comunicazione con cui sincronizzarsi.

Samanta Arsani ― Il corso nasce da un’esperienza ormai decennale che ha coinvolto me e Alberto Sola ed è partita come sperimentazione, nell’ambito della Regione Emilia-Romagna, trasformandosi poi in un modello di lavoro per l’erogazione di servizi e la comunicazione delle polizie locali attraverso i social media. Ragionando ci siamo detti perché non cercare una formula didattica che tenga insieme l’esigenza di diffusione di una cultura dei social media – come nuova modalità di contatto e di relazione con i cittadini nella pubblica amministrazione – e l’esigenza di chi già lavora in un comando e vuole qualificare formalmente, dal punto di vista accademico, la propria esperienza concreta?
Abbiamo, quindi, da subito coinvolto il Professor Giovanni Boccia Artieri e individuato nell’Università di Urbino il nostro partner fondamentale.

Alberto Sola ― L’idea era ed è quella di rielaborare il modello organizzativo, diventato ormai uno standard per l’Emilia-Romagna, e di trasformarlo in una buona pratica da condividere con altri soggetti pubblici interessati per consentire loro di sviluppare delle competenze specifiche, partendo non dal grado zero ma da un’attività maturata nel tempo dagli oltre trenta corpi di polizia emiliano-romagnoli che costantemente gestiscono i rapporti con la cittadinanza sui principali social media.

Il corso si rivolge esclusivamente ai funzionari della polizia locale?

Samanta Arsani ― Il corso si rivolge in primo luogo a chi già lavora in polizia locale e anche ai neolaureati che hanno concluso un percorso universitario sia legato ai profili più classici della pubblica amministrazione e della gestione della sicurezza nella pubblica amministrazione, sia legato a una formazione più specifica in termini di relazione e comunicazione da spendere nel settore pubblico.
Ugualmente, chiunque lavori in una pubblica amministrazione potrebbe seguire la winter school e garantirsi l’opportunità di raccogliere l’esperienza specifica legata al ruolo della polizia locale, di rielaborarla adattandola al proprio specifico settore di competenza ed erogare un servizio ai cittadini attraverso i nuovi strumenti dei social media.

Qual è il principale obiettivo formativo del percorso?

Samanta Arsani ― Il principale obiettivo è fare in modo che un operatore di polizia locale o un qualsiasi funzionario pubblico abbia tra le sue skills di base alcune competenze che riguardano la comunicazione assertiva, l’organizzazione e lo sviluppo della comunicazione sociale per interagire con il proprio target. L’obiettivo formativo è a tutto tondo, con una forte spinta a conoscere il mondo in cui viviamo e da questo punto di vista tutta la parte del know-how dell’Università di Urbino sicuramente è fondamentale, perché le competenze specifiche rispetto a cosa sono i social media, a quali sono i pubblici dei social media e a come può funzionare la comunicazione della pubblica amministrazione attraverso i social media è una base imprescindibile.

Alberto Sola ― L’intenzione della winter school è di portare la pubblica amministrazione nella società contemporanea e fornire un servizio alla cittadinanza al passo con i tempi, evitando modelli e prassi che rischiano di essere datati e inefficaci.

Accenniamo brevemente alla struttura degli insegnamenti previsti?

Samanta Arsani ― La prima parte del corso prevede il trasferimento delle competenze offerte dalla Scuola di Scienze della Comunicazione relativamente alle basi della comunicazione attraverso i social media: come si usano, quali sono i target e le finalità ecc.
Una parte successiva è dedicata allo sviluppo e all’erogazione dei servizi attraverso i social media, in particolare quelli della polizia locale, inquadrati da diverse prospettive. Tutto il percorso, dal primo all’ultimo modulo, è finalizzato alla realizzazione di un project work che possa essere pressoché immediatamente utilizzabile negli enti di appartenenza. Ed è questo un aspetto fondamentale del corso su cui puntiamo molto perché emergano modelli ed elementi di innovazione da rendere operativi e mettere rapidamente a sistema nelle pubbliche amministrazioni.

Alberto Sola ― Il corso prevede anche una serie di interventi dei rappresentanti di alcuni comandi di polizia locale della Regione Emilia-Romagna che racconteranno la propria esperienza per dare concretezza più viva alle lezioni.
Guardandolo nel suo complesso, si tratta di un impianto formativo che partendo dalla teorizzazione di un modello che funzioni da guida per sperimentare e intervenire concretamente sul campo, consente ai partecipanti di ideare un progetto di lavoro da provare a portare nei rispettivi uffici di riferimento. L’auspicio è quello di organizzare una seconda edizione del corso durante la quale gli autori dei project work 2023 possano presentare i rispettivi piani di lavoro ai nuovi allievi e commentarne le eventuali applicazioni.

Immagino esista una correlazione tra la winter school e il volume “Social media e polizia locale” di cui siete autori.

Alberto Sola ― Sì, il volume contiene elementi che sono alla base dello sviluppo della winter school. Nelle sue pagine riassume quell’attività sperimentale di avanguardia di cui abbiamo parlato in precedenza e che è diventata, di fatto, un prototipo di lavoro per l’Emilia-Romagna replicato in tantissimi enti. Possiamo senz’altro considerarlo una sorta di manuale teorico-operativo che accompagnerà lo svolgimento del corso.

Samanta Arsani ― Sì, il volume è un ibrido: è un prontuario immediatamente utilizzabile che si costruisce su basi teoriche e matrici di principio fondamentali. Non si può, infatti, agire e mettere in atto meccanismi di contatto con la comunità di riferimento senza averne introiettato la filosofia di fondo. Teoria e prassi devono necessariamente integrarsi se nei processi c’è in gioco la relazione di fiducia tra cittadini e pubblica amministrazione.

 

 

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