Nel ventennale della scomparsa di Carlo Bo, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato, ha celebrato a Urbino il Magnifico Rettore e Senatore a vita. Giovedì 9 dicembre, nella Sala del Trono del Palazzo Ducale, salutando le autorità, la città e l’Università, la Senatrice ha voluto consegnare un ritratto intenso dell’indimenticato Rettore.

“Siamo nella Sala del Trono del Palazzo Ducale di Urbino – ha detto – in un luogo pieno di bellezza e di storia, nel quale si respira quello spirito del Rinascimento italiano che ha dato un impulso fondamentale alla formazione della coscienza europea. Lo stesso spirito che rivive nel quotidiano esercizio di studio e di confronto tra professori e studenti nella vostra splendida e prestigiosa Università.
Questi sono i luoghi che Carlo Bo amava, questa è stata la sua patria elettiva, la città di adozione che lo ha insignito della cittadinanza onoraria e che, a sua volta, si è lasciata adottare da lui. Per oltre mezzo secolo, Bo è stato il Signore di Urbino, il Rettore, l’anima e il volto dell’Università che, dopo la sua morte, ne ha preso il nome identificandosi idealmente con lui e assumendone l’eredità.
Per scoprire qual è il segreto di questo straordinario connubio durato ben cinquantatré anni è necessario guardare dentro l’esperienza di un uomo che è stato un grande protagonista del percorso culturale, politico e istituzionale del Paese. Un intellettuale che ha usato il filtro della poesia e della prosa per vivere e interpretare più di settant’anni di storia nazionale”.

Al termine dell’evento, la Presidente Casellati ha omaggiato la memoria di Bo anche visitando la mostra Carlo Bo. Gli anni dal 1911 al 1951. La letteratura, le città, la vita, guidata da Tiziana Mattioli per l’Università di Urbino e allestita a Palazzo Passionei, sede della Fondazione Carlo e Marise Bo, nonché l’esposizione Carlo Bo e Urbino: 1951 – 2001 allestita nella Galleria Albani e curata da Giorgio Tabanelli.

 

 

 

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