Presentiamo oggi il nuovo corso di laurea triennale in Chimica con Elementi di Intelligenza Artificiale, un itinerario didattico pensato per rispondere alle sfide emergenti della ricerca scientifica, e alla complessità dei mutevoli scenari occupazionali. Il puzzle che compone l’offerta formativa di Uniurb si espande, quindi, accogliendo un’innovativa formula didattica che lega insieme le discipline fondamentali della chimica, della matematica e della fisica con strumenti di calcolo avanzati, modelli computazionali e applicazioni di intelligenza artificiale. L’obiettivo è formare figure professionali in grado di operare nei settori più dinamici della ricerca, dello sviluppo industriale e dell’innovazione tecnologica, grazie a una preparazione multidisciplinare e trasversale che unisce teoria, pratica in laboratorio e competenze digitali.

Per saperne di più sul percorso abbiamo intervistato il Direttore del Dipartimento di Scienze Pure e Applicate, Andrea Viceré, docente di Fisica sperimentale delle interazioni fondamentali e applicazioni, e il Professor Vieri Fusi, docente di Chimica generale e inorganica, nonché Prorettore Vicario dell’Università di Urbino.

Segnaliamo anche che nelle prossime settimane sarà possibile informarsi sulla triennale, incontrando tutor e docenti, nell’Aula C1 del Polo Volponi di via Saffi 15, durante gli Open day in presenza del:

📍31 luglio 2025, dalle 15.00 alle 17.00. Per prenotare cliccare qui;

📍5 settembre 2025, dalle 15.00 alle 17.00. Per prenotare cliccare qui.

 

Il Prorettore Vicario Vieri Fusi

Prorettore Fusi, Uniurb ha istituito un corso di laurea fortemente innovativo. Nel 2025 la chimica deve necessariamente integrare l’intelligenza artificiale?

Sì, già oggi vediamo che la chimica, come l’ambito scientifico in generale, utilizza l’intelligenza artificiale – AI – per molteplici aspetti, come predire proprietà e applicazioni di nuovi composti e materiali, progettare reazioni e molto altro ancora. L’impiego di AI sarà sempre maggiore e porterà a sviluppi, ad oggi, nemmeno immaginabili, per cui prevederne la conoscenza e l’applicazione in un corso di laurea in Chimica crediamo sia fondamentale per stare al passo con i tempi e fornire, alle studentesse e agli studenti, gli strumenti per operare nel futuro.

 

Durante la progettazione, il conferimento nel 2024 del premio Nobel per la Fisica e per la Chimica ci ha fatto capire che eravamo sulla strada giusta. Infatti, per la Fisica è stato assegnato ai ricercatori che avevano sviluppato le tecniche, cosiddette, di “machine learning”, ossia di apprendimento automatico, mentre per la Chimica è stato assegnato a coloro che hanno usato l’AI per determinare la progettazione, la struttura e le funzioni di specifiche proteine.

Professor Viceré, chi non ha competenze informatiche pregresse può iscriversi al corso?

Certamente sì! Al primo anno è previsto un insegnamento che dia le conoscenze informatiche di base, dai rudimenti della programmazione fino alla capacità di scrivere programmi completi, anche utilizzando le cosiddette “librerie”, ossia raccolte di sotto-programmi che permettono di realizzare compiti specifici.
Nel secondo anno, un corso sarà invece dedicato più propriamente all’intelligenza artificiale e al suo utilizzo in generale, mentre al terzo anno un insegnamento sarà dedicato ad applicare l’intelligenza artificiale specificamente alla chimica. È quindi un percorso di apprendimento completo, che non si basa su alcuna competenza pregressa, a parte le basi acquisite alla scuola media superiore, in particolare in matematica: infatti è prevista una valutazione della preparazione iniziale – VPI – solo in questa materia, e attiveremo percorsi di recupero per chi avesse qualche lacuna.

Quali profili professionali forma questa triennale e con quali prospettive di occupazione?

Andrea Viceré Si tratta anzitutto di una laurea triennale in Chimica, che prevede quindi una formazione completa in questa disciplina, grazie ai principali insegnamenti di chimica generale, analitica, chimica-fisica, inorganica e organica che formano il profilo di un chimico, cosiddetto, “junior”. Il piano di studi include anche un corso di Chimica dell’Ambiente, argomento sempre più centrale in quest’epoca di cambiamenti climatici e sempre maggiore consapevolezza dell’importanza della sostenibilità. In generale, la laurea permetterà di lavorare da subito come perito chimico, o come chimico junior, nei laboratori pubblici e privati, e anche come informatore scientifico per aziende attive nel settore della chimica o delle strumentazioni di interesse per i chimici.

 

Oltre a questo, l’ampia formazione in intelligenza artificiale potrà dare opportunità di lavoro anche in ambiti diversi dalla chimica vera e propria, attraverso metodologie e strumenti molto flessibili e adattabili in settori diversi. Sarà un po’ come apprendere una nuova lingua: potrà servire anche in situazioni non previste. Naturalmente, questa triennale permetterà il proseguimento degli studi in corsi di laurea magistrale, per approfondire e completare la formazione e, magari, in prospettiva dedicarsi alla ricerca o accedere a ruoli di maggiore responsabilità.

Il Professor Andrea Viceré

In termini di tempo e contenuti, come si bilanciano formazione teorica, attività didattiche digitali e pratica di laboratorio tradizionale?

Andrea Viceré Progettare questo corso è stata una sfida proprio perché era necessario bilanciare bene l’attività teorica e quella laboratoriale, ricordando che la chimica è anche – e soprattutto – una disciplina sperimentale. Per questo, sono previsti cinque insegnamenti di chimica con attività tradizionali in laboratorio, pensate per far acquisire agli studenti dimestichezza con la pratica in questo ambiente. A tali attività si affiancheranno i “laboratori virtuali“, uno strumento molto interessante anche per lo studio individuale e il ripasso. Mentre, per la parte teorica – tenendo conto che l’intelligenza artificiale ha necessità di capire a fondo come funzionano gli algoritmi di apprendimento automatico e di generazione – sarà fornita una solida formazione con basi in matematica e informatica, insieme ai corsi di fisica e di chimica.

A proposito di pratica, sono previste collaborazioni con aziende, enti di ricerca, startup che permettano ai giovani di confrontarsi direttamente col mondo del lavoro?

Vieri Fusi Assolutamente sì. La spinta alla nascita della nuova laurea è stata sollecitata anche dalle aziende del territorio – e non solo – con cui l’Università ha aperto e mantenuto un dialogo costante, fatto di attività condivise e occasioni concrete di confronto per studentesse e studenti. Inoltre, la ricerca chimica dell’Ateneo di Urbino si svolge nel nuovissimo Campus Scientifico Enrico Mattei, dove quest’anno inauguriamo un incubatore d’impresa: uno spazio pensato per accogliere, far crescere le idee non solo dei nostri ricercatori, ma anche di professionalità esterne, e trasformarle in attività imprenditoriali. Qui saranno ospitati spin-off e startup e con queste realtà dinamiche gli studenti potranno facilmente entrare in contatto. Di fatto, la ricerca di Uniurb nel campo chimico ha un respiro internazionale: sono attive numerose collaborazioni con enti di ricerca italiani e stranieri, attraverso scambi e progetti congiunti. Un contesto che offre alle studentesse e agli studenti stimoli, esperienze e opportunità di crescita professionale e di inserimento nel mondo del lavoro.

Perché studiare Chimica con Elementi di Intelligenza Artificiale proprio a Urbino?

Vieri Fusi Innanzitutto, perché la chimica è una scienza che, studiando la materia, le sue trasformazioni, i suoi costituenti (gli atomi) e le loro combinazioni, è centrale per far evolvere le applicazioni e le molteplici tecnologie collegate – dai nuovi materiali al settore biomedico, all’ambiente – al fine di migliorare la qualità della vita e il rispetto per il pianeta. Tutto questo può avvenire solo attraverso la conoscenza e, con l’intelligenza artificiale sarà velocizzato enormemente nei prossimi anni. Non a caso, l’Europa ha recentemente incluso la chimica e il suo sviluppo tra le priorità di investimento per i prossimi anni.

 

A Urbino perché qui sono presenti tutte le competenze chimiche e di intelligenza artificiale in grado di fornire un’elevata preparazione, e anche perché – mai come oggi – Uniurb può fornire ai suoi studenti infrastrutture di avanguardia per corsi di studio scientifici come quello in Chimica con elementi di AI. Il corso è offerto, infatti, da un Dipartimento, quello di Scienze Pure e Applicate, che ospita chimici, informatici, fisici e matematici abituati a lavorare insieme, senza rigidi confini tra le discipline. Del resto, il nostro Ateneo, anche grazie all’altro Dipartimento Scientifico – quello delle Scienze Biomolecolari – ha una lunga tradizione di corsi fortemente applicativi, che coniugano bene il sapere con il saper fare. È una tradizione nella quale ci inseriamo e che facciamo nostra.

 

 

 

Pin It on Pinterest

Share This