Eduardo Colorado e Giovanni Molica Bisci

 

Giovedì 6 e venerdì 7 luglio 2023 l’Aula Magna del Collegio Raffaello ospiterà il convegno internazionale Two nonlinear days in Urbino. L’ottava edizione dell’evento, organizzata dai docenti di Analisi Matematica, Raffaella Servadei e Giovanni Molica Bisci, nell’ambito del Dipartimento di Scienze Pure e Applicate di Uniurb, presenterà attività ed esiti di collaborazioni scientifiche sul tema delle equazioni alle derivate parziali avviate lungo l’asse Italia-Spagna. Il convegno è aperto agli appassionati della materia, a studenti, dottorandi e ricercatori.
Per saperne di più abbiamo intervistato i Professori: Giovanni Molica Bisci dell’Università di Urbino ed Eduardo Colorado, dell’Universidad Carlos III de Madrid.

 

Professor Molica Bisci, a luglio Uniurb ha un appuntamento improrogabile con l’analisi non lineare!

Esatto. Dal 2015 l’iniziativa è una consuetudine ormai istituzionalizzata. La particolarità dell’edizione di quest’anno riguarda il fatto che quasi tutti i relatori invitati fanno parte di un progetto di ricerca GNAMPA 2023 – il Gruppo Nazionale per l’Analisi Matematica, la Probabilità e le loro Applicazioni – sulle “Equazioni nonlineari e problemi di tipo Calabi-Bernstein”. Insieme ai colleghi provenienti da diverse Università italiane avremo il piacere di avere con noi il Professor Eduardo Colorado, dell’Universidad Carlos III di Madrid, grande esperto di analisi non lineare che conosco da tempo e con il quale, come gruppo di ricerca di Urbino, abbiamo avviato alcune importanti collaborazioni alle quali ci auguriamo di poter dare seguito anche in futuro.

Tra l’altro, di recente un progetto che lei coordina è stato finanziato nell’ambito del programma PRIN 2022 dedicato ai Progetti di Rilevante Interesse Nazionale. Conferma la notizia?

Sì, confermo. Si tratta di un progetto di cui sono Coordinatore Nazionale e che ho ideato con Patrizia Pucci, Professore Ordinario di Analisi Matematica dell’Università degli Studi di Perugia. Il titolo Advanced Theoretical Aspects in PDEs and Their Applications, spiega bene che nei due anni di collaborazione le Università coinvolte – Urbino, Perugia, Napoli Parthenope e Catania – lavoreranno sulle equazioni differenziali alle derivate parziali e sulle loro possibili applicazioni. Siamo molto soddisfatti che il nostro studio sia stato censito come “rilevante” e che abbia ottenuto un finanziamento di 174.407,00 euro.

 

Professor Colorado, le chiedo subito un feedback sulla collaborazione scientifica con l’Università di Urbino.

La collaborazione con l’Università di Urbino è decisamente produttiva. Lavoro con la Professoressa Raffaella Servadei da qualche anno, e anche con il Professor Molica Bisci ho portato avanti nel tempo diversi progetti di ricerca e uno scambio di idee continuo che ci ha permesso di raggiungere risultati molto interessanti. Inoltre, sono sempre contento di trascorrere del tempo a Urbino. È una città bellissima, molto simile al centro storico di Toledo, nella Spagna centrale, vicino Madrid, e forse anche per questa somiglianza a Urbino mi sento a casa. È un luogo familiare, attraversato da una pace gioiosa, pieno di giovani sorridenti, alcuni con la coroncina di alloro tra i capelli che festeggiano la laurea. Non vedo l’ora di tornare e ormai manca poco!

 

 

Quali aspetti dell’analisi non lineare approfondirà il suo contributo?

Il mio intervento si concentrerà sul quinto stato della materia che si chiama “condensato di Bose-Einstein” ed è un particolare stato della materia, grosso modo un super atomo che si genera dalla condensazione di altri atomi portati a temperature vicine allo zero assoluto. Ne teorizzarono l’esistenza, un secolo fa, Albert Einstein e il fisico indiano Satyendra Nath Bose, ma a realizzarlo sperimentalmente per la prima volta nel 1995 furono Eric Cornell e Carl Wieman, nei laboratori americani del Joint Institute for Laboratory Astrophysics di Boulder, e anche il tedesco Wolfgang Ketterle, del Massachusetts Institute of Technology, aggiudicandosi tutti il Premio Nobel per la Fisica nel 2001.
Ecco, nel mio intervento parlerò della matematica che sta alla base di questo esperimento: un argomento al quale ho lavorato negli ultimi quindici anni e che apre a nuove opportunità di ricerca nell’ambito della meccanica quantistica.

Spagna e Italia: esiste una omogenea capacità di sviluppo delle conoscenze scientifiche nel segmento dell’analisi non lineare?

Eduardo Colorado ― Oggi sì, anche per quel che riguarda le metodologie il livello è lo stesso, perché io che sono in Spagna leggo e studio ciò che producono gli italiani e anche i tedeschi ecc. e loro fanno la stessa cosa. Collaboriamo, crescendo quasi alla stessa velocità. Penso però che gli italiani nel campo della matematica applicata e dell’analisi non lineare siano i migliori al mondo perché hanno una lunga tradizione alle spalle. In Spagna, invece, si è cominciato a lavorare sull’argomento nel 1970 grazie al Professor Ireneo Peral, mio mentore, e altri professori che hanno dedicato al tema una vera e propria Scuola.

 

Giovanni Molica Bisci ― C’è da dire che Eduardo Colorado ha avuto un grande maestro, Ireneo Peral, che è mancato durante la pandemia. Il Professor Peral si è avvicinato all’argomento venendo in Italia a studiare alla SISSA, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, con Antonio Ambrosetti: in Italia uno dei padri dell’analisi non lineare, con il quale lo stesso Eduardo ha potuto studiare. Ed è proprio nel segno di questo confronto e dialogo costante tra Italia e Spagna che vogliamo intensificare sempre di più la collaborazione scientifica, tentando di mettere a frutto le conoscenze reciproche anche attraverso progetti bilaterali che interessino le due Università in un’ottica di internazionalizzazione.

Professor Colorado, la collaborazione quindi continua?

Certo, la collaborazione deve proseguire. Continueremo senz’altro a lavorare insieme coinvolgendo anche i giovani dei rispettivi Paesi. Adesso, ad esempio, sto lavorando con Giovanni a uno studio al quale partecipa anche un mio allievo, Alejandro Ortega García, che sarà a Urbino nei giorni del convegno con un proprio intervento. E alle nostre ricerche partecipa Luca Vilasi, un altro giovane dell’Università degli Studi di Messina che il Professor Molica Bisci sta seguendo e che di recente abbiamo ospitato a Madrid. Insomma, vogliamo sicuramente procedere lungo questa strada comune, e il convegno stesso dimostra che abbiamo un obiettivo preciso: fare ricerca per crescere insieme e permettere alla scienza di progredire.

 

 

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