Generazione Z, li chiamano così i nati tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio del 2000, più o meno – tanto per mettere due punti sulla timeline della storia – tra la nascita di Google (4 settembre 1998) e gli anni in cui fa la sua comparsa lo smartphone. Non è un caso che per loro sia stata coniata anche un’altra definizione: digitarians. Ogni ulteriore spiegazione è superflua.
Perché parlarne qui? Il motivo è la nuova campagna di comunicazione Uniurb 2019-2020, presentata nei giorni scorsi da Gazduna nella Sala Tartaruga di Palazzo Passionei in vista dell’apertura delle immatricolazioni, il prossimo 22 luglio. La Generezione Z è il target a cui fa riferimento. Il payoff di quest’anno è 14.409 Stories una sola Università: Uniurb!
Un messaggio che nasconde contenuti molto interessanti.
Partiamo dal numero: 14.409. Che cosa indica? Gli iscritti, dato aggiornato al 9 luglio 2019, dell’Università degli Studi di Urbino. Quattordicimilaquattrocentonove studenti e studentesse che hanno già scelto il nostro Ateneo.
Una storia, tante Stories. Questa parola lascia pochi dubbi. Trattandosi di Generazione Z ci porta nel cuore della rete, i social media. Nel cuore del cuore dei social, dove i nativi digitali pulsano esperienze e immagini: Instagram. Questa campagna, ispirata alle grandi sfide lanciate da celebri quotidiani come The Times, sarà infatti virale grazie alle Stories degli studenti. Alessio, Beatrice, Rachele, Aissata, Diletta… sono loro le pagine del libro, in aggiornamento costante dal 1506, che si chiama Uniurb!
Loro i protagonisti, loro gli instagramers che, catturando frammenti di vita universitaria, intrecciano la trama dell’Ateneo, aggiornando il feed dell’account Uniurb. Sono loro gli strumenti dell’orchestra che, interpretando un personalissimo copione quotidiano, sanno dare a timbri, coloriture e note diverse un unico potente suono. La grammatica delle Stories, che popoleranno anche le bacheche Facebook, ha un codice colore: il giallo Uniurb, il rosso corallo, eletto colore dell’anno dal Pantone Color Institute e il verde. Altro segno distintivo l’hashtag #Uniamo, declinato in modo tale da essere rappresentativo delle diverse istantanee: #UniamoStories #UniamoPratiche #UniamoEsperienze #UniamoRacconti.
A proposito, info di servizio: l’hashtag #UniamoStories permetterà a tutti gli studenti di condividere contenuti partecipando al nostro collage. Quindi condividete, condividete, condividete!
Ultima cosa. La campagna non si limita a contaminare gli spazi online, il portale uniurb.it, questo blog, dove daremo spazio, restando sulla stessa traccia grafica, all’offerta formativa. Il racconto, fatto di racconti, è multimediale e prosegue nei quotidiani nazionali e locali, nei manifesti, nella cartellonistica, sugli autobus. Pronti a vedere il mondo attraverso il caleidoscopio Uniurb?