“… più che definirla un’esperienza soddisfacente, la definirei piuttosto come qualcosa di unico”. Parola di studente, uno dei tanti, precisamente un alunno dell’IIS Leonardo da Vinci di Civitanova, che ha partecipato al Campionato Nazionale delle Lingue, organizzato dal Dipartimento di Studi Internazionali della Carlo Bo, in collaborazione con il Centro Linguistico d’Ateneo, l’ERSU di Urbino e con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e del Comune di Urbino. Per quanto telegrafica, la definizione è molto significativa. Noi tuttavia non ci accontentiamo, vogliamo saperne di più. Per questo abbiamo rivolto qualche domanda a Enrica Rossi, coordinatrice scientifico-didattica dell’iniziativa.
Partiamo dall’abc. A chi è rivolto il Campionato?
Alle classi quinte delle scuole superiori. È qui che cerchiamo studenti eccellenti. In questi giorni è terminata la prima fase interna agli istituti, che hanno somministrato a ragazzi e ragazze i test-campione grazie a una piattaforma online messa a disposizione dalla nostra Università.
Che cosa verificate?
Si tratta di una prova a difficoltà crescente con domande chiuse di grammatica e di comprensione del testo. Ad ogni risposta assegniamo un punteggio.
Quali sono le fasi successive?
Una volta ricevuti i risultati dei test, utili tra l’altro ad avere una valutazione attendibile del rendimento scolastico, le scuole superiori dovranno iscriversi (fino al 30 novembre) tramite una procedura informatizzata e gestita dal CLA (Centro Linguistico d‘Ateneo). A questo punto vengono ammessi alla gara urbinate i 30 studenti che hanno ottenuto il punteggio più alto nella prova di selezione interna a ciascuna scuola; entro il 5 dicembre verrà pubblicata sul sito di Ateneo la graduatoria definitiva degli ammessi. Lo step successivo riguarda le semifinali e le finali, rispettivamente il 26 e il 27 febbraio 2016. Nelle semifinali testiamo: al computer, la competenza linguistica attraverso domande a risposta multipla e seguendo i criteri del Quadro Comune di Riferimento Europeo; nel colloquio, la capacità di interagire in una conversazione e la competenza comunicativa globale. I primi 10 studenti che hanno ottenuto i punteggi più alti passeranno alle fasi finali. Ne uscirà un solo vincitore per ogni lingua.
Quale sarà il terreno di confronto?
I 10 finalisti dovranno cimentarsi nell’elaborazione di un testo argomentativo seguendo le indicazioni date. Si tratta di una prova di scrittura creativa che negli anni ha sempre evidenziato nei candidati grandi doti di fantasia abbinate a solide competenze linguistiche. Con questo tipo di verifica si valuta l’efficacia e la consapevolezza del candidato nell’uso della lingua.
Non lo abbiamo ancora detto: quante e quali sono le lingue del Campionato?
Sono quattro: francese, inglese, spagnolo e tedesco.
È una competizione, quindi ci saranno dei premi…
Tutti riceveranno un attestato di partecipazione. Ai vincitori invece verrà rilasciato un assegno di studio valido per l’iscrizione all’Università degli Studi di Urbino.
Domanda di rito, come è nata l’idea?
È stata una scommessa partita sei anni fa con la professoressa Anna Teresa Ossani per collegare il mondo universitario a quello della scuola. L’intento è duplice: ricercare e promuovere l’eccellenza, far conoscere l’Università ai ragazzi del quinto anno delle superiori.
Dunque attraverso il Campionato si fa anche orientamento?
Decisamente, l’iniziativa è senz’altro un’occasione per divulgare nelle scuole superiori l’offerta formativa urbinate.
Le buone intenzioni ci sono tutte, ma qual è l’effetto che hanno prodotto negli anni?
Per questa edizione abbiamo 300 scuole partecipanti da tutta Italia, dalla Sicilia al Piemonte. Se nel 2014 erano 5 mila i test somministrati, nel 2015 siamo a 11 mila.
Questo vi dà automaticamente accesso a un osservatorio sul livello di istruzione. È possibile dare qualche informazione in più?
Questo evento ci permette di constatare che la qualità dell’insegnamento nelle scuole superiori è di buon livello, in alcuni casi eccellente. Iniziative come la nostra consentono di lavorare insieme a una progettazione ideale del percorso di formazione linguistica e culturale nel passaggio da scuola a Università, ed è pertanto indispensabile continuare a investire su questa collaborazione.
Qual è una delle più grandi soddisfazioni per chi dà vita ad un evento simile?
Incontrare giovani motivati che sanno perfettamente ciò che vogliono. Vedere nelle scuole un entusiasmo che nelle giornate del campionato si traduce in uno spirito competitivo straordinario. Constatare che chi viene a Urbino ha in comune l’amore per le lingue e per la cultura di altri Paesi. Sapere che qui riusciamo a organizzare un Campionato che è un unicum in Italia.
C’è qualcosa che il prossimo anno vorrebbe aggiungere al programma?
Più che aggiungere qualcosa al programma, sarebbe particolarmente gratificante ottenere il patrocinio del Miur, cosa su cui stiamo già lavorando. Questo sarebbe un ulteriore segnale che stiamo operando bene.