L’Università di Urbino si appresta ad ospitare il 58° Congresso Nazionale della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare. Dal 14 al 16 settembre si terranno 12 simposi e diverse presentazioni a cui parteciperanno i più importanti ricercatori dagli Stati Uniti e dall’Europa.
L’apertura dei lavori. Ad aprire questo importante meeting, lunedì alle 14,30, nell’Aula Magna dell’Area Scientifico-Didattica Paolo Volponi, sarà la cristallografa e premio Nobel per la Chimica Ada Yonath,prima donna israeliana ad essere stata insignita dalla Commissione di Stoccolma per i suoi studi dedicati alla struttura e alla funzione dei ribosomi. Tra i principali relatori nei tre giorni si alterneranno quindi Gerald I. Shulman (Yale University School of Medicine), Wolfgang Baumeister (Max-Planck-Institute of Biochemistry- Martinsried), Vladimir Muzykantov (Philadelfia, USA), Bernhard Brune (Università di Francoforte), Mauro Ferrari (Houston Methodist). I temi proposti (consultabili all’indirizzo sib2015.uniurb.it) copriranno aspetti classici e aspetti emergenti della Biochimica quali il traffico e le funzioni delle vescicole, le nano biotecnologie, la molecular recognition. Si discuterà anche di “Biochemistry for an active, healthing aging” per portare un contributo a EXPO 2015. “Abbiamo voluto concentrare a Urbino il più alto numero mai visto di scienziati che hanno sviluppato metodi innovativi – spiega il professor Mauro Magnani, presidente del Congresso –. I keynote speakers rappresentano in questo senso l’avanguardia
dell’avanguardia: Ferrari, che si occupa di nanotecnologia, Shulman, impegnato sul fronte molecolare, Baumeister, che si dedica allo studio delle singole molecole all’interno delle cellule e lo stesso premio Nobel, Yonath, dedita alla ricerca su quelle molecole che possono uccidere i patogeni preservando la flora microbica utile al nostro organismo”.
La scienza comprensibile. Nonostante l’alta complessità degli argomenti trattati uno degli obiettivi è quello di divulgare la conoscenza scientifica del settore. “Se la prima finalità è di fare il punto sugli avanzamenti della biochimica affrontata a livello molecolare e cellulare, c’è tuttavia anche l’intenzione di veicolare, con un linguaggio accessibile a tutti, ciò che si fa nei laboratori. Troppo spesso il grande pubblico non riesce a comprendere l’attività di ricerca e ad interpretare i risultati ottenuti e pertanto si forma un’opinione ed esprime valutazioni sulla base di pregiudizi o dell’istinto. Gli addetti ai lavori allora devono impegnarsi per far crescere tutti nella conoscenza su questi temi, un lavoro che considero davvero importante. Tra l’altro – prosegue Magnani – gli studi che presenteremo hanno ricadute significative sulla vita di tutti i giorni, in tanti campi, perché strettamente connessi all’approfondimento e alla comprensione degli effetti dei farmaci, delle terapie o delle vaccinazioni”.
Fattore umano. Tra gli spunti offerti ce ne sarà uno molto originale promosso da un evento collaterale patrocinato dalla Città di Urbino: la mostra
“Biochemistry in Italy: Exhibition of Science Achievements and beauty”, a ingresso gratuito, che per tutta la durata del meeting esporrà a Palazzo Ducale 130 poster che illustrano il lavoro dei biochimici italiani. Ancora una volta il tentativo di divulgare la scienza: “Spesso i biochimici hanno storie incredibili alle spalle. Scorrendo tra le loro esperienze non è difficile imbattersi in ricercatori che combinano competenze apparentemente molto differenti raggiungendo risultati veramente innovativi. Questo non è un caso perché l’interazione e l’intreccio rappresentano molto di più della semplice somma algebrica delle conoscenze. Ritengo – commenta il professor Magnani – che per avvicinare le persone a questo mondo siano utili anche iniziative del genere. Sono orgoglioso – conclude – di poterlo fare nella città di Urbino la cui attività universitaria si coniuga bene al taglio dato al Congresso. Infine, sono grato alla Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare che ci ha permesso di realizzare un simposio di grande levatura, l’occasione per studenti e ricercatori di consolidare le relazioni internazionali”.
Particolarmente soddisfatto è il rettore Vilberto Stocchi: “Questo è un evento scientifico di altissimo livello che dà prestigio al nostro Ateneo collocandolo in un contesto internazionale”.
Al termine della relazione inaugurale Ada Yonath riceverà il Sigillo di Ateneo, conferito in passato ad altri due premi Nobel.