Alice Amadori da qualche mese è laureata in Economia e Management. È partita da una terna prima di decidere che cosa e dove studiare. È stato questo il primo passo verso una rivoluzione personale imprevedibile. Il primo metro di una strada che dalla timidezza l’avrebbe condotta a parlare ad un pubblico di oltre 600 persone.

Alice, in che cosa fa la differenza Uniurb?

Forse è scontato dirlo, ma la differenza la fanno i rapporti.

Che intendi dire?

I rapporti che si instaurano con i professori. Ho un’amica, iscritta in un Ateneo di cui non faccio il nome che, dovendo incontrare un docente, si è trovata trecentesima in lista di attesa! Uniurb è differente: qui non sei una matricola, qui sei (sono) Alice Amadori.

Partiamo dall’abc. Struttura del corso…

Ci sono tre curricula. Economia e Management, che ho scelto, Amministrazione d’Impresa e Professione, European Economic Studies. Il primo anno è comune a tutti e tre, poi ci si specializza. Il terzo curriculum, European Economic Studies, rilascia il doppio titolo: laurea triennale in Economia e Management dell’Università di Urbino e Bachelor of Science degree in “European Economic Studies” dell’Università di Bamberg, in Germania.

All’inizio, anzi prima dell’inizio, quali sono state le tue valutazioni?

La scelta del percorso di studi e dell’Università è arrivata dopo che ho messo a confronto una terna di Atenei. Uniurb mi ha convinta perché amo questa città, la mia città, perché l’ambiente è familiare e perché il numero degli studenti – l’ho già detto, ma lo ripeto – è ideale.

Quando ti sei laureata?

A marzo. Se sono ancora qui è perché frequento la magistrale (biennale) in Marketing e Comunicazione per le Aziende.

Su che cosa hai lavorato per la tesi?

Innovazione del modello di business di un’azienda del territorio. Che poi è la stessa azienda nella quale ho svolto il tirocinio seguendo il controllo di gestione.

 

Come è stata questa esperienza?

Ho capito come funziona un’impresa a 360°, toccato con mano ciò che ho fatto di buono durante il corso di studi e mi sono resa conto di aver ricevuto un’ottima preparazione. Inoltre mi ha orientata nella scelta della specialistica: avendo sperimentato quanto sia importante la comunicazione per tutti i settori aziendali non ho avuto dubbi ed eccomi qua.

Altre attività a cui ha partecipato?

A marzo di quest’anno, quindi poco prima della laurea, ho svolto le 200 ore (una forma di collaborazione riservata agli iscritti) presso l’Ufficio Accreditamento, Progettazione Corsi di Studio e Politiche della Qualità. Sono stata, diciamo così, dall’altro lato della medaglia, ho vissuto l’Università non più da studentessa ma dall’interno. Poi molti seminari, tra cui uno sull’economia comportamentale. A luglio ho frequentato la summer school in Project Management. Altro motivo per cui sono rimasta. È stata un’attività extracurriculare che mi ha introdotta ancora di più nella logica del mondo del lavoro. Lezioni frontali e lavori di gruppo molto utili: il team è fondamentale per un’azienda! Per me è stata una scoperta personale.

In che senso?

Nella mia vita ho sempre fatto la solista, sport individuali, nuoto, tennis… Grazie alla summer school ho scoperto un’Alice che sa collaborare, che è anche una problem solver. Insomma, ho aperto meglio gli occhi su me stessa. Ma questa non è stata l’unica occasione per farlo. L’impegno nell’associazionismo è un altro tassello importante: sono stata rappresentante degli studenti presso il Dipartimento di Economia, Società, Politica ed il Consiglio degli studenti.

Come ci sei arrivata a questo impegno?

Per puro caso. Ero a una festa e alcuni ragazzi mi hanno chiesto di candidarmi. Mi sono detta: se nel mio piccolo posso tentare di cambiare le cose lo faccio. È avvenuto tutto in modo molto naturale. Oggi dico grazie per questa opportunità, mi ha fatta crescere.

Qual è la tua formazione superiore?

Sono ragioniera. Un vizio di famiglia: mia mamma e buona parte della sua famiglia hanno seguito la stessa traiettoria.

Che cosa ti piace dell’economia?

Mi affascinano i numeri, l’organizzazione, l’ordine. Il mondo visto da me? Una partita doppia, entrate e uscite. Dite pure che ho la mania del controllo!

Oggi, 6 settembre 2019, consiglieresti il corso di laurea in Economia e Management?

Sì, ti dà occhi aperti sul mondo. Ci sono tanti esami di finanza e marketing, il corso abbraccia tante discipline. Questo ti aiuta scegliere con cognizione di causa la magistrale, oppure ti orienta meglio al mondo del lavoro.

Ti definiresti una persona studiosa?

No, onestamente questi non sono stati anni di studio matto e disperatissimo. Se ci rifletto, in effetti, il primo anno ho sudato tantissimo sui libri ma, si sa, l’ambiente nuovo, l’età… ci sono tanti fattori che richiedono assestamento. Il secondo e terzo anno, prese le misure, sono riuscita a ottimizzare i tempi dello studio. D’altronde ottimizzare per un economista deve essere la normalità!

Il tuo metodo di studio?

Leggo, spesso lo faccio nell’aula studio di Palazzo Battiferri – da qui c’è un panorama fantastico – . Poi ripeto, faccio riassunti.

Una cosa di cui non puoi fare a meno?

Della comodità. Sono arrivata in scooter e ho parcheggiato proprio qui sotto. Eppure, nonostante questa possa sembrare pigrizia, amo camminare, a lezione ci vado a piedi. Urbino è una palestra naturale, come non approfittarne?

Ipotesi sul tuo futuro professionale?

Mi vedo aziendalista, magari con un ruolo manageriale. So che questo mi chiederà molta gavetta ma non mi spaventa.

Raccontaci delle tue passioni.

L’esperienza della rappresentanza studentesca mi ha fatto appassionare alla politica e capire, al tempo stesso, che non è la mia strada. Sono troppo permalosa per ricevere critiche! Seguo tantissimo le serie tv, mi piace il cinema, mi interesso di storia (locale e non solo).

Il giorno più bello di questi tre anni?

Non ho dubbi, l’inaugurazione del 513° anno accademico. Ho tenuto il mio discorso (ero rappresentante degli studenti) davanti a oltre 600 persone. È stata la soddisfazione più grande. Mi sono rivista quando tutto è iniziato: più giovane, timida, impacciata, chiusa. Tre anni dopo ero lì, davanti ad un’aula magna stracolma!

Qual è il tuo consiglio per affrontare nella maniera giusta l’Università?

Consiglio, soprattutto alle matricole alle prese con la prima sessione, di non vivere in funzione degli esami, ma di godersi l’Università, le attività extra. Godetevi questo percorso!

Una paura che l’Università ti ha tolto?

La paura del cambiamento.

Luogo preferito della città?

La Pineta, il punto panoramico vicino alla Fortezza. Da lì hai tutto sotto controllo, da buon economista!

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