Mercoledì 28 febbraio, al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024, il Rettore Giorgio Calcagnini ha inaugurato la mostra Volponi Novel 1924-2024. Dell’esposizione, curata da Tiziana Mattioli e ospitata a Palazzo Battiferri fino a febbraio 2025, abbiamo parlato in un recente post. Oggi torniamo sull’argomento e lo facciamo condividendo l’intervista a Gianluca Costantini, autore delle tavole che raccontano per immagini frammenti della biografia di Paolo Volponi.
“Ho ritratto Volponi per la prima volta, in occasione della mostra”, ha detto l’artista e attivista. Conosceva il suo nome, lo associava a quello di Adriano Olivetti, ma non aveva mai visto il suo viso. “Alla linea nera del disegno” – ha spiegato – “ho aggiunto colori che sono per me scie di energia che scaturiscono da una mente poetica, scie che legano nella loro amicizia tutti i personaggi” rappresentati accanto al poeta urbinate in questo straordinario racconto in figura.
Una narrazione di forte impatto che riverbera negli spazi in cui abita: “il dialogo dei disegni con l’architettura è fondamentale, tutto gira intorno al cortile, alla scala e ai colori di questo luogo che, per una coincidenza, sono molto simili ai colori usati nelle tavole”. Senza dubbio, l’esposizione abbraccia chi la visita, i molti volti tratteggiati sono apparizioni improvvise nell’intorno, che “si guardano, si rispecchiano” e, in una libera intimità di silenzi, comunicano per parole scritte, leggère.
I diritti umani sono l’imperativo morale dell’arte di Costantini. Disegnare “l’individuo che perde la libertà di movimento, la libertà di parola, che non può più andare, che non può più dire” è l’urgenza che guida il suo lavoro. Ma imprescindibile è anche disegnare “qualcuno che parli di diritti” – ha spiegato – per questo ha ritratto Volponi e tradotto in segni il suo messaggio: una lezione che “interessa noi adesso, nei nostri giorni”.