Per avere quel sorriso ti deve piacere e appassionare il mondo. Punto. Talmente tanto da volerlo rileggere sui libri, da volerlo ritrovare nella tua carriera universitaria. Sviscerato a suon di chimiche e formule, spiato dalla fessura di una molecola, dal banco di un laboratorio. Il sorriso di Lorenza Tortella è un metodo alla vita. Altro punto. Un metodo che ci ha spiegato parlandoci del suo corso: Scienze Biologiche.

Quale anno stai frequentando?

Il terzo.

Come ti trovi?

Bene, Uniurb è un’Università fatta su misura dello studente. Il rapporto con i docenti – non è banale – è umano, molto umano. Non sei un numerino in coda, qui ti confronti veramente con il tuo prof. Un esempio? Esame di fisica appena concluso, il docente è ancora in cattedra; si ferma per un’altra ora a parlare con te di ciò che farai dopo la laurea. Dove capita? Puoi chiedere centomila volte le cose, centomila volte ti viene data una risposta. Inaspettatamente c’è un rapporto che è molto simile a quello che si ha alle superiori.

Da quale scuola provenivi?

Liceo scientifico.

Liceo, poi Scienze Biologiche. Qual è la sinapsi? Che cosa ti ha fatto fare questa scelta?

In realtà sono molto istintiva, ho scelto all’ultimo minuto. O meglio, durante l’esame di maturità mi è venuta questa idea e l’ho seguita. Non è stato così per la scelta dell’Università, di Uniurb. Ci ho pensato, avrei potuto studiare restando più vicina a casa…

E invece?

E invece il passaparola (mi hanno parlato molto bene della Carlo Bo)… e poi una ricerca fatta online (ho trovato le classifiche Censis che danno Urbino ai primi posti). Durante il primo anno di corso, frequentando le lezioni di istologia, ho immediatamente capito che la scelta fatta era quella giusta, la mia strada!

Com’è la città? Com’è stato il primo impatto con Urbino?

La città offre distrazioni solo cercandole. Altrimenti ti permette di concentrarti sullo studio. L’impatto? Arrivando qui non ho avuto problemi. Mi muovo in autobus da una parte all’altra (per esempio per raggiungere il Campus Scientifico Enrico Mattei, sede del mio corso dil aurea); trovo facilmente luoghi e orari delle lezioni. Inoltre, molto importante, ho stabilito un bel rapporto con i colleghi. Di nuovo c’entra il numero aureo degli studenti: classi non infinite creano legami veri. Ci si conosce tutti, si collabora, ci si passa gli appunti.

Dove ti piace studiare? Come studi?

Studio a casa, da sola e mi faccio un libro tutto mio.

Cioè?

Io seguo tutte le lezioni, prendo appunti, leggo le slide caricate sulla piattaforma Blended Learning, i testi adottati dal docente per quell’insegnamento.

Poi?

A questo punto sintetizzo tutte le cose lette e riscrivo ciò che devo sapere. Questo diventa così il mio testo di studio personalizzato. È un metodo che richiede molto tempo ma che mi ha sempre dato risultati.

Ti è sicuramente valso la borsa di studio che l’Università ha messo in palio per gli studenti meritevoli.

Sì, ma non è così da sempre. Alle superiori l’esito dell’esame di Stato mi ha un po’ delusa.

E…?

Ed è stato l’innesco per partire forte all’Università. Dal primo giorno ho sempre dato il massimo. Non si tratta tanto di voti o di media matematica, ma di dare il massimo! È una cosa che faccio per me, al di là dei risultati (devo dire buoni) che ottengo. Nell’intensità del mio impegno c’è il mio futuro. Quando studio sto allenando me stessa alla conoscenza e alla competenza!

Quindi un voto basso non ti annichilisce?

Ehm… la verità?

Solo la verità?

Non mi è mai capitato.

In che cosa ti ha cambiata l’Università?

Oggi ho una maggiore autostima e so di essere una persona ambiziosa, mi sono scoperta a desiderare…

Quali laboratori hai frequentato?

Il primo anno il laboratorio di citologia, che mi ha permesso di approfondire l’utilizzo del microscopio ottico, e il laboratorio di biologia animale. Il secondo anno ho fatto i laboratori di biochimica, microbiologia e di chimica inorganica.

Sono stati utili?

Utilissimi. La realtà che si fissa nei tuoi occhi perché l’hai vista da un vetrino o studiata attraverso una teca ti si imprime meglio nella memoria.

Quindi proseguirai anche nel corso di questo anno?

In realtà, dato che tra il secondo e terzo anno vanno maturate 250 ore di tirocinio, corrispondenti a 10 crediti formativi universitari e dato che mi mancano ancora otto cfu ho pensato di spenderli per la tesi sperimentale.

Argomento?

Placozoi. Non è stato ancora morfologicamente individuato lo spermatozoo di questi minuscoli organismi marini. Cercherò di farlo io.

Che succede se ci riesci?

Fine della ricerca e pubblicazione dei risultati.

Qual è il tuo sogno?

Diventare ricercatrice in ambito medico. Mi piacerebbe lavorare sulle malattie tumorali e neurodegenerative.

Come motiveresti la tua passione per la biologia?

La biologia, in particolare lo studio della genetica, ti fa essere laddove le cose hanno origine, al punto zero. Mi piace capire che cosa ci sia dietro la realtà e che cosa la determini, leggere la scrittura del mondo vivente, il dna.

Il tuo tempo libero è fatto di…?

Di amici, di sport, di lettura. Ho una preferenza per Italo Calvino sin dalle scuole superiori. Calvino fa semplici le cose difficili. Leggi Il visconte dimezzato, segui tra i capitoli un concetto apparentemente lineare, ma dietro cogli le profondità del pensiero. Attraversare queste pagine è come stare alla lente del microscopio. Le cose che prima, da lontano, ti sembravano elementari, quando si avvicinano manifestano la loro complessità. Devo aggiungere il mare al mio tempo libero. Il mare dell’Abruzzo, l’unica cosa che aggiungerei alla città Urbino.

Qual è la cosa più preziosa che strappi via all’esperienza di questi anni?

L’indipendenza, la volevo tantissimo. 5 sillabe molto ricercate da chi come me è cresciuto in contesti famigliari numerosi. Indipendenza, che bella parola…!

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