Studiare Scienze dell’Educazione è avvertire una responsabilità. Lo spiega bene Alessandra Lanciotti, neolaureata della Carlo Bo che, quando parla di infanzia, pensa al vasaio, alla sua creta. Alle mani che modellano un volume. Subito dopo, finisce per dire della cosa che più la entusiasma: il Metodo Montessori.
Perché hai scelto l’Università di Urbino?
Perché in questo gruppo disciplinare la Carlo Bo è sempre ai primi posti della classifica Censis.
Ti sei laureata da poco, giusto?
Sì, il 5 settembre!
Tesi su?
Strumenti di valutazione per le scuole montessoriane. Credo di essere stata la prima ad affrontare questo tema in una tesi di laurea. Ho utilizzato criteri oggettivi per valutare le scuole montessoriane.
Che cosa ti ha incuriosita del corso di Scienze dell’Educazione?
Il piano di studi, decisamente. Mi è piaciuto moltissimo, soprattutto perché, contrariamente a quanto accade nella maggior parte degli Atenei italiani, non preclude nessuna delle scelte future, è completo. Da lì in poi sei pronta ad affrontare tutto perché hai una buona base di pedagogia, didattica, psicologia. Insomma hai a tua disposizione la cassetta degli attrezzi di un’insegnante.
Sceglieresti di nuovo Uniurb? Se sì, perché?
Sì, per il rapporto con i docenti, per il fatto che sono molto preparati, disponibili. Per la didattica.
Come ti spieghi il desiderio di imparare a educare?
Nel mio caso ciò che amo è la prospettiva dei bambini, la verità è questa.
In che modo hai lavorato sulle tue competenze?
Ho seguito due laboratori e un tirocinio.
Partiamo dai laboratori. Di che cosa ti sei occupata?
Il primo aveva a che fare con l’organizzazione, il secondo invece con la formazione. In entrambi i casi i nostri docenti, dopo gli approfondimenti di pedagogia e psicopedagogia, ci hanno fatto incontrare gli operatori del settore. Infine abbiamo svolto lavori di gruppo.
Dove hai fatto il tirocinio?
Questo mi piace tantissimo raccontarlo! In una scuola montessoriana: un nido, per bambini da 9 mesi a 3 anni. Ho imparato moltissimo! Ho messo in pratica tutto ciò che ho studiato. Soprattutto ho sperimentato come questa pratica si discosti dalla teoria.
Dall’entusiasmo con cui ne parli è chiara la tua passione per il Metodo Montessori.
È che per me coincide con l’ascolto vero dei bambini. L’infanzia viene trattata come tale senza essere “adultizzata”. I bambini vengono educati nella loro autonomia. È un metodo molto efficace.
Completa la descrizione che vorresti per il tuo futuro: Alessandra Lanciotti…
Alessandra Lanciotti, educatrice presso l’asilo nido privato che ha fondato nel…
Chi sono i bambini per te?
I bambini sono pongo coloratissimo, mi incantano. Chi ha a che fare con loro deve essere consapevole di questa loro estrema malleabilità ed essere un abile vasaio, perfetto conoscitore della sua creta. I bambini non ti chiedono frammenti, ti chiedono tutto: tempo, attenzione, dedizione, ascolto. Spesso gli adulti si lasciano tentare da una pedagogia del fare. Sbagliatissimo cedere all’efficientismo!
Chi sono gli educatori?
Persone con un ruolo fondamentale: educare bene i bambini significa avere meno adulti da rieducare.
Chi sei nel tempo libero?
Una ragazza con la passione per la lettura. Purtroppo in questo periodo sono molto indaffarata e non leggo quanto vorrei, ma ci sono periodi nei quali fagocito libri.
Quando fagociti che cosa fagociti?
Romanzi. Ma mi capita anche di fare letture legate alla mia formazione. Leggo, per esempio, i testi di Maria Montessori. In generale mi piacciono le storie.
Ultimo libro letto?
Splendore di Margaret Mazzantini.
Altri hobby?
Mi piacciono lo sport e le lunghe passeggiate.
Un luogo di Urbino?
La Passeggiata Carlo Bo.
Citazione preferita.
Torno a Maria Montessori, che scrisse una frase bellissima: “I bambini non devono fare quello che vogliono ma devono volere quello che fanno”.