Gli studiosi discutono del rapporto vicendevole tra lingua e popolo, lingua e cultura. La lingua fa un popolo o viceversa? Un enigma, risolvibile probabilmente ammettendo entrambe le soluzioni, da cui è possibile partire per spiegare l’offerta formativa del Dipartimento di Studi Internazionali. Storia, Lingue, Culture.
Uno sguardo olistico
Un certo modo di intendere la materia lo si coglie dal piano studi, dai singoli esami, dall’architettura dei corsi. Da sé l’epigrafe dell’unica Scuola di Lingua e Letterature Straniere non rivelerebbe alcunché. Claus Ehrhardt, che la coordina, ci guida tuttavia a superare il senso letterale: “Abbiamo due corsi di laurea, uno in Lingue e culture straniere (triennale), l’altro in Lingue per la didattica, l’editoria, l’impresa (magistrale/biennale). Quindi una serie di curricula che si possono distinguere in due blocchi: quello dell’insegnamento della lingua, della cultura e quello economico”. Se il primo, di indirizzo umanistico-letterario, assicura una formazione storico-filologica concentrata sulla traduttologia e aperta a prospettive di lavoro nell’ambito dei servizi culturali, dell’editoria, delle aziende e di enti pubblici e privati, è a quest’ultimo che spetta l’etichetta di “avanguardia”. Suggerisce infatti il professor Ehrhardt: “Siamo stati tra i primi in Italia ad avere intuito l’importanza di una specializzazione economico-aziendale che permettesse di lavorare nelle imprese, tra i primi a creare subito dopo anche un corso triennale”.
Il binomio lingua-cultura
Inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, arabo, cinese: è il gruppo delle lingue presenti nella didattica e che vengono insegnate in combinazione ad altrettante culture, secondo una strategia in grado di raggiungere elevati livelli di conoscenza e di rimediare ad un apprendimento spesso astratto delle regole linguistiche e grammaticali. “Ad Urbino – rimarca Piero Toffano, direttore di Dipartimento – non insegniamo soltanto una lingua, ma un approccio alla cultura che sia letterario e sociologico in una dimensione interculturale. Per di più testiamo in ingresso il livello di conoscenza della lingua così che nessuno perda tempo. Successivamente con docenti madrelingua lavoriamo su lettura, ascolto, scrittura e parlato. Infine forniamo agli iscritti alla triennale corsi di supporto a titolo gratuito”.
Curricula
Il futuro è un’opzione, una scelta. Per questo il corso in “Lingue e culture straniere” ha diversi indirizzi, a seconda degli interessi. Si va dal curriculum Linguistico culturale occidentale, a quello Linguistico culturale orientale (con la caratteristica di concentrarsi su cultura e lingua araba e cinese), per finire con il curriculum Linguistico aziendale. Nell’orbita del corso specialistico in “Lingue per la didattica, l’editoria, l’impresa” gravitano invece tre curricula: Traduzione editoriale e formazione linguistica; Comunicazione interculturale d’impresa; Interkulturelle personalentwicklung und kommunikationsmanagement che, grazie alla collaborazione con l’Università di Jena (si svolge in Germania il primo anno di lezioni), rilascia il doppio titolo. “Abbiamo organizzato i vari percorsi – riprende Toffano – prestando la massima attenzione alle necessità del contesto lavorativo attuale, curando l’attivazione di stages. Credo che sia un po’ questo il segreto del boom di iscrizioni registrato negli ultimi anni”. “L’idea – aggiunge il professor Ehrhardt a proposito del secondo dei due blocchi menzionati – è di formare profili professionali con abilità nella gestione dell’internazionalizzazione d’impresa e nella costruzione dei rapporti interculturali, anche a fini commerciali”.
Eurocampus e altre iniziative
Oltre naturalmente al programma Erasmus, ai Master e alle Summer School che integrano l’offerta formativa, un importante network internazionale a cui l’Università di Urbino partecipa si chiama Eurocampus. E’ l’European Masters in Intercultural Communication (EMICC), ospitato quest’anno a Cambridge e che agli iscritti delle Università partners dà accesso alle lezioni di docenti di 10 diversi Atenei in uno straordinario contesto di scambio e apprendimento. Ma non è tutto perché sempre la Carlo Bo, artefice di un clima culturale vivace e stimolante in uno dei centri del Rinascimento europeo, ha ideato, insieme alla Fondazione Universitaria San Pellegrino, le Giornate della Traduzione Letteraria che dal 10 all’11 ottobre replicheranno a Urbino il summit tra professionisti dell’editoria, scrittori, studiosi e traduttori. Prima di giungere alla chiusura di questo post un’ultima informazione sul Campionato Nazionale delle Lingue. Mai sentito? E’ la manifestazione che l’Università ogni anno ripropone alle scuole superiori con prove di selezione e una vera e propria gara di abilità. L’obiettivo, inseguito cercando l’interazione Scuola-Università, è incentivare l’eccellenza nell’insegnamento delle discipline linguistiche. Il sale di un mondo globalizzato.