Salutiamo il 2018 con la vittoria di EryDel, lo spin-off fondato dal Professor Mauro Magnani, dalla Professoressa Luigia Rossi e dal gruppo di ricerca dell’Istituto di Chimica Biologica dell’Università di Urbino!
La terza edizione dell’evento StartupItalia! Open Summit, che ogni anno fotografa l’ecosistema dell’imprenditoria innovativa nazionale, ha registrato numeri da capogiro: 11.000 partecipanti, 1500 startup e 120 giurati che, lo scorso 17 dicembre, hanno attribuito a EryDel il premio per la migliore startup del 2018.
Abbiamo raccontato la genesi e l’ascesa di questa straordinaria impresa biotech in un post precedente; in sintesi, EryDel sviluppa dispositivi medicali ad alto contenuto di innovazione per il trattamento di patologie neurodegenerative rare, e punta su uno specifico prodotto top in fase avanzata di sperimentazione clinica: EryDex System.
Censito dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) come “farmaco orfano” – funzionale, cioè, alla cura delle malattie rare – questo medical device combina, in un’unica tecnologia, medicinale e dispositivo di somministrazione per il trattamento dell’Ataxia Telangiectasia, una malattia genetica rara che manca di cura risolutiva.
In sostanza – aveva spiegato il Professor Mauro Magnani – si tratta di un “combination product” che consente di incapsulare nei globuli rossi del paziente un precursore del farmaco e di “ottenere che gli enzimi lo convertano in farmaco e che in questa forma si diffonda, in piccole quantità, costantemente, per tutto il periodo della terapia”.
Sulla scia del recente riconoscimento, non potevamo che chiedere proprio al Cofondatore e Direttore scientifico di EryDel di aggiornare la storia in progress della startup numero uno in Italia.
“Siamo a circa metà della Fase III di sviluppo clinico che ci permetterà di valutare la reale efficacia di questo trattamento. Per ora possiamo dire che non ci sono fenomeni avversi e che ci aspettiamo, ovviamente, di raccogliere i risultati quando tutti i pazienti saranno trattati.
L’altro rilevante sviluppo è quello interno all’organizzazione della società che, da quest’anno, ha una seconda sede negli Stati Uniti e ha reclutato professionisti che provengono dal mondo delle imprese e, prevalentemente, da esperienze americane”.
La terza importante novità dello scorso aprile è il finanziamento da 25,6 milioni di euro guidato da Sofinnova Partners: società internazionale di venture capital, leader nel settore delle scienze della vita.
“Gli investitori finanziano sulla base dei fatti e questo vuol dire che considerano il nostro progetto di sviluppo ambizioso, ma ragionevole dal punto di vista industriale. Ed è una decisione che si basa sulla valutazione di ogni aspetto della società, dalla proprietà intellettuale alle persone che ci lavorano, dal progetto complessivo al suo stato di avanzamento, dalle sue possibilità di sviluppo alle prospettive che può portare in termini di nuovi prodotti”.
Caratteristiche tutte di merito che hanno soddisfatto anche i parametri di valutazione stabiliti da StartupItalia! Open Summit 2018 e hanno portato EryDel al vertice della classifica.
“Le gratificazioni aiutano nella vita – conclude il Professor Magnani – e questa è una di quelle, soprattutto perché si tratta di un riconoscimento difficile da ottenere. Un’ulteriore spinta, anche emotiva, al lavoro che stiamo facendo”.