Tempo fa vi avevamo parlato della Convenzione quadro tra Regione Marche, Corte di Appello di Ancona, TAR Marche e le Università degli studi di Urbino Carlo Bo, di Macerata, di Camerino e la Politecnica delle Marche. Chi volesse fare un ripasso può andare qui, dove raccontavamo dell’opportunità di svolgere un periodo di formazione teorico-pratica presso gli Uffici Giudiziari e i Tribunali amministrativi. Bene, quello stesso post è in corso di aggiornamento e ci sono novità molto importanti! Abbiamo chiesto informazioni più puntuali al professor Paolo Pascucci, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Urbino.
Professore, ci eravamo lasciati con l’avviso di bando per i tirocini formativi e con un convegno sul modello marchigiano. Che cosa va aggiunto?
In base alle linee guida dell’articolo 73 del Decreto del Fare (d.l. n. 69/2013), che consente l’accesso ad un periodo di formazione teorico-pratica presso i Tribunali, le Procure della Repubblica e la Corte di Appello della durata complessiva di diciotto mesi, tale esperienza può essere effettuata anche presso la Procura Generale della Repubblica di Ancona. L’8 marzo scorso lo stesso Procuratore Generale, il dottor Sergio Sottani, ha illustrato tutti i dettagli del bando agli studenti e alle studentesse del nostro Ateneo.
Qual è la peculiarità di questa “integrazione”?
La peculiarità è proprio il contesto nel quale i laureati possono vivere questa esperienza: la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Ancona. Ai tirocinanti è data l’opportunità di confrontarsi con un ufficio di secondo grado, con processi in appello, con sentenze già maturate. Situazioni e argomenti che presuppongono grande attenzione e sensibilità.
Quali sono i requisiti di ammissione al bando?
Tra le altre cose, occorre essere in possesso di una laurea in Giurisprudenza avendo frequentato un corso di durata almeno quadriennale; avere una media di almeno 27 trentesimi negli esami fondamentali (diritto costituzionale, diritto privato, diritto processuale civile, diritto commerciale, diritto penale, diritto processuale penale, diritto del lavoro e diritto amministrativo) oppure aver conseguito un punteggio di laurea non inferiore a 105/110; infine, avere meno di 30 anni.
Quale sarà il lavoro di questi 18 mesi?
Ogni tirocinante accompagnerà il proprio magistrato formatore svolgendo ricerche, studiando fascicoli, approfondendo profili giuridici. I ragazzi sono entusiasti, è un progetto molto appassionante. Qualcuno di loro maturerà senz’altro l’intenzione di tentare il concorso per la magistratura. In ogni caso va detto che questo tipo di tirocinio è compatibile con la pratica forense, non preclude perciò opzioni di carriera diverse.
Da un punto di vista organizzativo qual è il valore aggiunto che porta con sé un tirocinante?
A fronte di un confronto continuo che arricchisce la formazione dei laureati, l’attività giudiziaria beneficia certamente di uno snellimento. Il magistrato non lavora può da solo, ma può avere con sé fino a due tirocinanti che lo aiutano nelle ricerche e nell’approfondimento.
Un consiglio da dare?
L’unico consiglio è di non perdere tempo, il bando scade il 31 marzo. Collegatevi al sito della Procura Generale, scaricate il modulo e date il massimo!