È possibile mettere in pausa il rumore della vita e ascoltare il suono lieve e vero dell’esistente? A Urbino succede. Ogni anno. Nei giorni in cui la città accoglie la rassegna nazionale dei cori universitari italiani e srotola lo spettacolo di UNInCANTO. Bisogna partecipare per capire di cosa si tratta, ma possiamo intanto provare a costruire la cronologia e la mappa dell’evento anche sul filo delle testimonianze che abbiamo registrato, con la precisazione che il programma si può consultare al seguente link.
D’altronde non manca molto, l’onda della nona edizione del festival organizzato dal Coro 1506 di Uniurb attraverserà i vicoli e le piazze di Urbino sabato 13 e domenica 14 maggio. E sarà una grande festa della musica e dell’amicizia che coinvolgerà il Coro Universitario di Firenze, il Coro G. Pressacco dell’Università degli Studi di Udine, il Coro Polifonico dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e i Cori dell’Università di Verona e dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara.

 

“Le due giornate della manifestazione – racconta Noemi Pappagallo, neolaureata in Biologia molecolare, sanitaria e della nutrizione di Uniurb e voce del Coro 1506 – si svolgono sempre all’insegna della condivisione e della creazione di legami inaspettati. Lo scorso anno abbiamo improvvisato in piazza della Repubblica un flash mob che ha coinvolto tutti i cori presenti a Urbino. Eravamo circa trecento e abbiamo cantato insieme il Gaudeamus igitur stretti in una sorta di abbraccio infinito, mentre la gente intorno applaudiva. È stato un momento davvero unico, perché quasi non ci conoscevamo tra noi eppure il fatto di avere una passione in comune ci ha fatto sentire parte di uno stesso gruppo, parte di qualcosa di più grande, di un’armonia che elevava la mente e il cuore. Mi sono commossa fino alle lacrime”.

 

 

L’idea tematica che nel 2023 tiene insieme le molte sezioni di cui la manifestazione si compone e ne restituisce il senso complessivo è una dedica alla musica popolare italiana. “Il tema di riferimento – spiega Davide Bianchi, Responsabile organizzativo della rassegna – ha spinto quest’anno i cori a fare ricerca e a confrontarsi non solo con i canti popolari delle rispettive regioni di appartenenza, ma con i repertori di musica colta che affondano le proprie radici e rintracciano la propria ispirazione nella musica popolare”.
L’argomento troverà riverbero anche della lectio-concerto che il Maestro Giovanni Bietti terrà nel Cortile del Collegio Raffaello sabato 13 aprile, alle 16.00, subito dopo i saluti istituzionali che apriranno la manifestazione.

 

A seguire, sempre nel Cortile del Collegio Raffaello, si accomoderà la novità dell’edizione che presentiamo: un laboratorio per coro condotto dal Maestro Mario Lanaro, gratuito e ad accesso libero.
“Il workshop – continua Davide Bianchi – sarà tenuto da Mario Lanaro, direttore di coro, docente di conservatorio e compositore. Abbiamo scelto di invitare un direttore di coro proprio per inserire nel programma un’attività pratica, aperta a tutti gli interessati non solo ai coristi.
Il Maestro ci farà lavorare sulla concertazione di un brano, ce lo insegnerà e ci dirigerà tutti contemporaneamente, e sarà bellissimo oltre che gratificante vedere alla fine del workshop concretizzarsi i risultati dello studio, con le sezioni che cantano e gli incastri di voci! Quindi chiunque avrà voglia di partecipare, studenti, cittadini, turisti, intonati o stonatissimi, potrà accompagnarsi a noi e sperimentare quanto semplice, inclusiva e divertente sia l’attività corale”.

 

 

Chiuderà la prima giornata di UNInCANTO un evento fondamentale del palinsesto standard: la competizione canora La Feluca d’oro, durante la quale i cori si contenderanno il berretto a una punta, caratteristico delle associazioni goliardiche universitarie. “L’anno scorso – racconta Lorenzo Moffa, studente del corso di laurea in Scienze Umanistiche di Uniurb e voce del Coro 1506 – mi è rimasto impresso il forte legame di amicizia e lo spirito gioioso di unione che si è creato tra i cori proprio grazie all’amore incondizionato per la musica.
Anche durante la Feluca d’oro è il cappello che girando di Università in Università unisce i cori che provano ad aggiudicarselo anno dopo anno.
Nel 2022, uno dei momenti più esaltanti è stato quello in cui la feluca ha fatto il suo ingresso sul palco portata dall’Ateneo che lo aveva vinto nell’edizione precedente, e tutti insieme abbiamo intonato l’inno goliardico. Uno spettacolo da brividi. Trecento voci che hanno cantato lo stesso brano con la stessa intensità ed euforia, in piena comunione e spirito di fratellanza, hanno creato un’emozione fortissima e portato un messaggio di grande speranza”.

 

Un messaggio al quale, domenica 14 maggio a partire dalle 10.00, darà evidenza – ne siamo sicuri – anche il concerto itinerante dei cori universitari che si esibiranno in sequenza nei luoghi straordinari della città di Urbino. Dalla Fortezza Albornoz, passando attraverso l’incantevole giardino di Palazzo Riviera, fino a raggiungere piazza delle Erbe. Insomma, bisognerà essere lì per afferrare il senso di questa esperienza e filtrarlo attraverso la lente della propria, personale, meraviglia. Domenica 14 maggio bisognerà senz’altro trovarsi in piazza Duca Federico, alle 16.00, quando si apriranno le porte del Palazzo Ducale e nel silenzio monumentale del Cortile d’onore si avvererà il prodigio del concerto finale, accompagnato dal live painting ad opera degli studenti dell’ISIA, l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino.

 

“La collaborazione con l’ISIA, che ringrazio molto a nome del Coro 1506, va avanti da diversi anni – conclude Davide Bianchi – ed è in costante evoluzione. In linea di massima, c’è uno scambio continuo e sistematico tra le parti: io raggiungo i ragazzi in aula, parlo del tema dell’anno lasciando a loro la libertà di stabilire quale progetto artistico collegare all’argomento. Dopodiché gli artisti realizzano, sulle note del concerto finale, un’opera da donare simbolicamente ai cori ospiti. Sono sicuro che per quanti sceglieranno di essere presenti a Palazzo Ducale sarà uno spettacolo indimenticabile”.

 

 

 

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