Come potrebbe iniziare un post noir? Innanzitutto partendo da un titolo azzeccato. Attingere da un maestro come Mankell per non sbagliare: La falsa pista, L’uomo che sorrideva, I cani di Riga, L’uomo inquieto. A questo punto servirebbe un’ambientazione svedese: clima freddo, monti inghiottiti dal buio, tetti avvolti dai fumi invernali. Infine dovremmo muovere i fili di un personaggio dai tratti decisi, cappotto nero, bavero alzato, collocarlo dalla parte dei giusti, su uno sfondo popolato di traditori e bugiardi, di maschere che tessono come parche le trame di un omicidio. Dovremmo, se volessimo un noir secondo il paradigma. Qui tuttavia non si tratta di questo. Il noir non manca, pure le tinte fosche ci sono, ma declinate in maniera originale e imprevista.
È questo quello che fa ogni anno Urbinoir, organizzato dal DISCUI e DESP dell’Università di Urbino: prendere un (sotto)genere e caratterizzarlo; e se nel 2014 ci si era calati in una natura assassina (“Chlorophyl Killers. Piante che uccidono: pozioni, veleni, intrugli e tisane della buonanotte”, questo il titolo) il 2015 è l’anno per rimettere in avanti le lancette del crimine. Il lato oscuro di internet, così si chiama questa edizione del festival che occuperà le tre giornate del 25, 26 e 27 novembre, un’immersione nel torbido della rete, della vita 2.0, fertile alle radici di un’oscurità capace di farsi strada ovunque. Così il groviglio di collegamenti, lo strumento nato per far fuori gli spazi e le distanze, lo spioncino da cui realizzare la trasparenza e persino la democrazia, se preso dal punto giusto rivela un passaggio segreto: tutto ciò che prima era buono diventa improvvisamente una trappola temibile, una scorciatoia del male. Una delle prime tappe previste (leggi qui il programma completo) sarà non a caso per fermarsi ad analizzare questa medaglia a due facce. Da una parte il potente mezzo di comunicazione ed emancipazione delle masse, dall’altro il dark side, mai così dark. Giovanni Boccia Artieri parlerà di “Little Brother: sorveglianza di Stato e anonimato”. Giovanni Ziccardi si sposterà invece su “La descrizione dei crimini informatici e dei pericoli della tecnologia nei thriller mainstream”. Infine Alessandro Bogliolo porterà all’attenzione “Un po’ di informatica per far luce sul lato oscuro della rete”. Tra gli eventi di giovedì che cammineranno su questo stesso filo sottile quello condotto da Marco Pivato: “Big Data: Grande Fratello o grande opportunità”. Si chiude col noir anche a tavola con la “Cena di laurea con delitto” e con la premiazione della seconda edizione di “Mistery chef Urbinoir”. Venerdì 27, ore 9, Alessandra Calanchi dialogherà con Katia Bagnoli, traduttrice di To Rise Again at a Decent Hour di Joshua Ferris. L’appuntamento fa il paio con la presentazione del Gruppo di Traduzione di Urbinoir. Alle 11 Luca Crovi e Michael e Daniela Gregorio ragioneranno intorno al “Noir: istruzioni per l’uso” (conduce Salvatore Ritrovato). L’ultimo atto della sesta edizione sarà la presentazione, per Urbinoir Studi, di alcune novità editoriali: Il sottosuolo e l’immaginario a cura di Ivo Jan Marten Klaver; Non solo Nero Wolfe. Misteri in cucina e cuochi del mistero negli USA di Francesca Secci; infine Sherlock on air. Conan Doyle nelle serie tv – Elementary e Sherlock di Adele Guerra.