Sarà l’Università di Urbino a inaugurare i corsi del nuovo ciclo di formazione Netval 2020. Il network, che conta 61 università, 10 enti pubblici di ricerca, 11 istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, 3 fondazioni, 3 agenzie, ha l’obiettivo di valorizzare la ricerca universitaria. La notizia è stata rilanciata dalla home page dell’associazione. Il primo appuntamento, patrocinato e ospitato da Uniurb, è in calendario il 29 giugno alle ore 15. Gestione della proprietà intellettuale nella ricerca commissionata il titolo. Temi chiave del primo webinar saranno l’interazione con il mondo industriale, il ruolo dei TTO (Technology Transfer Office), le forme di ingaggio, le “forme contrattuali possibili per la gestione della proprietà intellettuale esistente e per quella eventualmente generata nell’ambito di progetti di ricerca commissionati dalle imprese”.

Ne abbiamo parlato con il professor Fabio Musso, prorettore alla Terza Missione dell’Università di Urbino, tra gli interventi che insieme a quello del rettore Vilberto Stocchi daranno il via al corso.

L’Università di Urbino ha già aderito in passato alle iniziative Netval, ma ora all’Ateneo viene accordata unaprecedenza nell’attività di formazione.

Il fatto che il nostro Ateneo sia promotore del primo seminario è più che una buona notizia. Questo significa che il legame con Netval si sta rafforzando, tanto che anche recentemente l’Università di Urbino ha collaborato con Netval per l’organizzazione di un convegno che riguardava gli aspetti fiscali del processo di brevettazione. Attraverso la rete Netval riusciamo meglio a supportare i nostri ricercatori nell’interpretare aspetti talvolta controversi della normativa nazionale che disciplina i brevetti. Nello specifico del seminario, il focus sarà sul trattamento della proprietà intellettuale nelle ricerche commissionate da soggetti esterni, che molto spesso sono imprese. Una questione molto dibattuta sulla quale si confronteranno esperti e docenti.

Il trasferimento tecnologico, uno degli argomenti che verranno trattati, come è stato metabolizzato in questi anni dal contesto socio-economico?

Il cambiamento è graduale. L’interesse da parte del tessuto produttivo verso la ricerca universitaria è cresciuto, così come la consapevolezza del contributo che ogni Ateneo, compreso il nostro, può dare alle imprese. Resta tuttavia una difficoltà dovuta alla dimensione. Spesso le imprese piccole e medie, che sono quasi la totalità del tessuto imprenditoriale nazionale, non hanno risorse per affrontare investimenti in ricerca e sviluppo e tanto meno per commissiona

Fabio Musso, prorettore alla Terza Missione

re tali attività alle Università e ai centri di ricerca.

Si entrerà anche nel merito dell’assetto amministrativo degli uffici che si occupano di technology transfer?

Sì, parleremo anche dei Technology Transfer Office, che a Urbino va sotto il nome Ufficio Terza Missione, e di organizzazione interna dell’attività. Il mare magnum della proprietà intellettuale richiede molte competenze e spesso l’attività necessita di un’organizzazione che sappia dialogare “orizzontalmente” con le competenze interne e con gli specialisti esterni (consulenti legali, tributari, ecc.) a cui occorre rivolgersi.

Quali strategie possono favorire l’osmosi tra tessuto produttivo e Università?

La prima mission di un Ateneo è quella di formare nuove classi dirigenti. Si determina così la prima saldatura fra mondo del lavoro e Università, che si matura con una accresciuta sensibilità verso l’attività di ricerca svolta dagli Atenei, da cui deriva la gran parte dell’innovazione, almeno quella più dirompente. Poi c’è l’area della cosiddetta Terza Missione, che favorisce il collegamento fra il mondo della ricerca e quello delle imprese, a favore dell’innovazione di queste ultime. La rete costituita da Netval è senz’altro un elemento importante di contatto per generare questo collegamento, favorendo peraltro uno scambio di esperienze fra Atenei e centri di ricerca che facilita la diffusione di best practice e know-how.

 

Immagine in evidenza: Israel Palacio

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