Anche questa settimana facciamo il pieno di OpenWISP e sapete perché? Perché la storia “to be continued”… Qualche giorno dopo la pubblicazione dell’intervista doppia che racconta l’esperienza di Alessia, la nostra studentessa di Informatica Applicata e del suo contributo allo sviluppo dell’applicazione, Google invia una mail a Marco Cappellacci, lo nomina mentor e accoglie OpenWISP anche quest’anno tra le 212 Organizzazioni Open Source del Google Summer of Code!
Questo significa – cari studenti di Informatica Applicata di Uniurb, ma non solo, cari studenti sviluppatori d’Italia e del mondo iscritti a corsi di laurea, master o dottorati di ricerca – che dal 14 maggio al 6 agosto 2018 avrete la possibilità di progettare un modulo del software che vi interessa, scriverne il codice e intascare ben 6000 dollari di paghetta.
Noi, com’è ovvio, ci auguriamo che scrollando la lista delle Organizations “to submit a proposal to” clicchiate OpenWISP: l’applicazione che consente la gestione centralizzata della rete wireless di Uniurb e che Marco Cappellacci, del Servizio Sistema Informatico d’Ateneo, implementa per conto della Carlo Bo.
Quindi, il suggerimento che vi diamo è di consultare la “documentazione” di OpenWISP e, nell’ordine, di: scorrere la lista delle idee segnalate dal Core Development Team, leggere con grande attenzione la pagina dedicata al GSoC, contattare Marco Cappellacci e Federico Capoano attraverso la chat IRC, imbastire con loro la migliore proposta di progetto possibile e presentarla entro il 27 marzo 2018.
Non fatevi prendere dal panico, provateci! “Autoescludersi, dire io-non-sono-capace, serve solo a chiudersi una porta in faccia”: lo sa bene Alessia Ventani che lo scorso anno quella porta se l’è chiusa davvero sulle carte in regola che non immaginava di avere, poi però ha recuperato e oggi implementa il software e acquisisce nuove conoscenze sul doppio campo della community di sviluppatori OW e dell’installazione da 300 Access Point del nostro Ateneo.
E tenete anche conto che in occasione del Google Summer of Code 2017, OpenWISP ha ricevuto circa venti candidature da tutto il mondo e ha selezionato cinque profili collaborando con uno studente camerunense, due indiani e due italiani. Tutti, alla fine del percorso retribuito, hanno continuato a far parte della community e a scrivere codice libero per passione, col solo obiettivo di far progredire il software e metterlo a disposizione della collettività digitale.
Un modo di intendere la programmazione che orienta anche il Google Code‑in, l’evento globale dedicato allo sviluppo di software open source e rivolto a studenti di età tra i 13 e i 17 anni. Due dei 50 vincitori dell’edizione 2017 – prendete nota – sono studenti che hanno scelto di programmare per OpenWISP e che tra qualche mese, accompagnati dai genitori, voleranno da Google in California.
A proposito di trasferte negli States, chiusi i lavori del Google Summer of Code 2017, Big G ha inviato a Marco Cappellacci una seconda mail al cardiopalmo invitandolo nella Silicon Valley lo scorso ottobre!
“Sì – ha raccontato – un’altra grande emozione. Google ha invitato me e Federico Capoano al Mentor Summit del Google Summer of Code 2017. Ovviamente non ci ho pensato due volte e ho trascorso tre giorni nel Google Tech Corners: il quartier generale dove avviene la magia!
Inutile dire che ho visto cose strepitose che mi spalancavano gli occhi di continuo, ma soprattutto ho conosciuto giovani provenienti da ogni angolo del pianeta che controllano applicativi o sistemi operativi anche importanti – solo per fare un esempio gli sviluppatori di VLC un media player per pc – persone con le quali c’è stato uno scambio costante di idee, spunti ed entusiasmo”.
Idee, spunti, entusiasmo, partecipazione: l’abracadabra, cioè, dei sistemi che si sviluppano in modo aperto, condividono il codice sorgente ed evolvono puntando tutto sul contributo collettivo della rete per la rete. In buona sostanza, il motore a reazione che sta mandando in orbita OpenWISP?!
“Diciamo che OW sta avendo una buona visibilità, di conseguenza la community di sviluppatori continua a crescere. Solo per fare un esempio, qualche mese fa, all’OpenWrt Summit 2017 di Praga abbiamo incontrato un giovane indiano, un ingegnere, che tutti i fine settimana insegna la programmazione alle ragazze di un villaggio sprovvisto di tecnologia, e per farle comunicare tra loro sta creando una rete wireless. Per questo si è interessato molto a OpenWISP: uno strumento che potrà – speriamo presto – gestire la rete di quel villaggio”.
Voto: 10 su 10 e Marco Cappellacci si aggiudica anche le ultime righe del post.
“Entro la fine dell’anno immaginiamo di completare i moduli che mancano all’applicazione principale, per un prodotto sempre più evoluto e accessibile a tutti. Un obiettivo importante che ci piacerebbe raggiungere con il contributo dei nostri studenti di Uniurb”.